Dom Luciano Mendes de Almeida: Sulla "restituzione"
Publish date 15-02-2012
In questo breve scritto dom Luciano spiega e commenta la “restituzione”, fondamento dello stile di vita del Sermig.
Commento sulla "restituzione"
Nella lettura assidua del Vangelo, Ernesto e membri del Sermig hanno trovato e cercano di vivere questo atteggiamento fondamentale dell’amore gratuito, ad imitazione di Gesù che ci rivela l’amore divino, un amore “per primo”. Ecco quello che significa: “Amare con il cuore di Dio”.
Così possiamo capire meglio lo spirito che percorre la vita e dinamizza i progetti del Sermig. È proprio questo “dono di sé” agli altri, “a fondo perduto”, senza chiedere o aspettare il ritorno.
È questo spirito che è alla base della “restituzione” che si pratica costantemente nella comunità del Sermig e nelle riunioni e assemblee da loro convocate. Cos’è la restituzione, se non la risposta alla gratuità di Dio, in un atteggiamento di gratitudine verso il Signore, nella gratuità verso gli altri?
Ecco la pratica dell’amore di donazione che si oppone radicalmente alla dominazione, allo sfruttamento degli altri e all’egoismo che si identifica con il peccato. La pratica di quest’amore gratuito ha fatto sì che il Sermig evitasse atteggiamenti rivoluzionari portati alla violenza, alla rottura con le istituzioni ecclesiastiche, ai gesti intempestivi, per concentrarsi sulla lettura dei segni di Dio e dunque sull’andare incontro alle grandi necessità del terzo mondo e degli esclusi in seno alle nazioni del primo mondo.
Così è nata una bellissima operosità che poi si è tradotta in migliaia di progetti di aiuto e di promozione della persona umana in tantissime nazioni. Non si trattava soltanto di “fare del bene”, con delle azioni puntuali - come dare da mangiare a chi aveva fame - ma di iniziare allo stesso tempo delle iniziative locali, di organizzazione, di unione, cercando negli altri delle risposte, proprio per far vedere a loro che potevano diventare agenti della propria promozione umana.
In questo atteggiamento di donazione generosa, di educazione degli altri, di risveglio della speranza e di fiducia nelle loro forze aiutati dalla grazia di Dio, non è mancata l’attenzione particolare agli esclusi, che molto spesso non sono in grado di sviluppare da soli le loro energie. Così è il caso dei bambini di strada, dei portatori di HIV, dei barboni anziani e ammalati. Questi infatti hanno sempre ricevuto una speciale attenzione da Ernesto e dal Sermig.
Restituirci ai fratelli
Preghiamo infinite volte
con le parole di Gesù: “Padre Nostro...”
e quando “Nostro” ci entra nel cuore
realmente scopriamo la fratellanza
fra tutti gli uomini,
figli dello stesso Padre.
La restituzione dei nostri beni,
delle nostre capacità,
del nostro tempo e di ogni nostra risorsa all’umanità che geme
ne è la logica conseguenza…
Da: Ernesto Olivero, “La gioia di rispondere sì. La regola del Sermig”, Ed.Portalupi 2004