Tutti in campo

Publish date 08-01-2015

by Redazione Sermig

Appuntamento al palazzetto di Asti, per studiare Ramon, Wilhelm, Fortino... Non saranno famosi come Messi, Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic, ma per noi che giochiamo a calcetto valgono uguali. Sono i nostri colleghi illustri. I ragazzi dell'Asti negli ultimi due anni hanno vinto la regular season e sfiorato lo scudetto di serie A.
In questa stagione hanno chiuso il girone d'andata al quarto posto. Fenomeni del calcio a 5, infatti mai avevamo assistito a tanti numeri e gesti di classe così ravvicinati. E così da vicino. Uno-due volanti, colpi di tacco da calcio bailado e tiri che sembravano disegnati al computer.

Sono volate via le quattro ore che abbiamo trascorso al Pala San Quirico. Prima l'allenamento, poi un'amichevole tra l'Asti e l'Astense (A2). Un 3 gennaio che non scorderemo mai. Della nostra squadra, l'Asd Sermig, eravamo solo un gruppetto (Giuseppe, Serges, Sabastian e Yassine), guidati dagli allenatori Marco, Enzo e Alberto. Eravamo sicuri di divertirci, ma non a questi livelli.

Una scoperta dietro l'altra, fin dall'ingresso. Un parquet così luccicante pensavamo esistesse soltanto in televisione, per non parlare della struttura e delle divise dei ragazzi dell'Asti. Tutte uguali, proprio come i professionisti veri. Eravamo talmente emozionati che abbiamo osservato l'allenamento senza fiatare, quasi ci trovassimo in chiesa. Ci siamo fatti trascinare dallo spirito dei giocatori in campo. Concentrati e determinati, come se stessero giocando la Champions o un Mondiale. Impossibile non immaginarsi in mezzo a loro, a scambiarci la palla. È un sogno, magari in futuro si realizzerà. Già, perché con l'Asti è nato un bel feeling, che è andato oltre il calcetto.

Dopo l'allenamento ci è venuto in contro Cafù, che non è l'ex terzino brasiliano di Roma e Milan, bensì il vice allenatore e tecnico dei portieri. Ci ha condotto in mezzo al campo, dal tecnico Tiago Polido. Un portoghese di poche parole (ma decise) quando allena, ma sempre disponibilissimo. Non si è limitato a un saluto di cortesia. Ci siamo prima fotografati tutti insieme, abbracciati alla bandiera della Pace. E poi abbiamo formato un cerchio, come per un torello qualsiasi. Invece di scambiarci il pallone, gli abbiamo raccontato dell'avventura del Sermig. Molti di loro hanno origine brasiliane. Avreste dovuto vedere i loro occhi quando hanno saputo che ogni giorno al Sermig di San Paolo diamo accoglienza a 1300 uomini di strada.

I ragazzi dell’ASD Sermig

FB ASD Sermig

This website uses cookies. By using our website you consent to all cookies in accordance with our Cookie Policy. Click here for more info

Ok