Tanti grazie per una vita che ha dato vita

Publish date 27-04-2016

by Redazione Sermig

Mons. Maroun Lahham vescovo di Madaba ha celebrato l’eucaristia in ricordo di Maria Teresa Canavese.

Il 23 marzo 2016 in tutti gli Arsenali è stata ricordata in modo speciale Maria Teresa Canavese, sorella della Fraternità del Sermig che il Signore ha chiamato a sé il 23 marzo 2006, dopo appena un giorno di vita in Terra Santa di Giordania. Ernesto le aveva chiesto di essere la mamma dell’Arsenale dell’Incontro – che nel 2006 stava nascendo – e lei aveva risposto “sì” con tutta se stessa a questa nuova missione. Ma il Signore l’ha trovata pronta ad essere mamma fino in fondo, mamma che dà la sua vita perché i figli abbiano vita. Il suo viaggio verso la Terra Santa è stato l’inizio di una vita nuova tra gli angeli e i santi.

Quanta gente ha radunato Maria Teresa! C’erano amici della prima ora del nostro servizio in Giordania, che l’Arsenale dell’Incontro non lo avevano mai visto, ma di lei si ricordavano bene. C’erano tanti amici fedeli, i giovani e i volontari che l’hanno conosciuta soltanto attraverso i nostri racconti. C’erano gli amici dell’ultima ora, in modo particolare i giovani iracheni con le loro famiglie, che qui si sentono a casa e perciò sono sempre pronti a condividere con noi ogni occasione, che sia di festa o di preghiera, di gioia o di dolore. Un popolo di bambini giovani, adulti e anziani, tante persone diverse tra loro ma con un’unica parola nel cuore: grazie.

Le parole del Signore ad Abramo nel libro della Genesi sono risuonate come una promessa che il Signore ha compiuto anche per noi: “Ti benedirò e possa tu essere una benedizione” (Gen 12,2). Una promessa che Ernesto ci aveva indicato subito, il giorno in cui Maria Teresa è morta, dicendoci: “La morte di Maria Teresa è per il bene, è una benedizione che lei ci manderà dal Cielo”. Il cammino di questi 10 anni a Madaba e all'Arsenale dell’Incontro sono frutto di quella vita offerta, di quella benedizione che il Signore ha voluto donarci in mezzo a tante lacrime.

Nella celebrazione abbiamo ringraziato la Giordania, il Patriarcato Latino e ognuno dei presenti per averci accolto, amato e dato fiducia. Abbiamo ringraziato per tutto il bene che insieme abbiamo potuto fare e chiesto al Signore che ci renda sempre più piccoli, umili, fedeli e costanti, perché la benedizione continui a portare frutto da ora a sempre.
La preghiera che Ernesto ci ha inviato racchiude questo desiderio: “Cara Maria Teresa, fa’ che la tua presenza sia fisicamente nel nostro cuore ogni giorno e fa’ che la tua obbedienza e il tuo sì, siano di stimolo per ognuno di noi. Fa’ che ognuno di noi diventi un po’ come te, obbediente e disponibile. Continuiamo insieme a costruire il Regno di Dio in mezzo a noi e a dare il nostro contributo perché questa Terra Santa aiuti il mondo intero a diventare più santo”.

Come ci ricorda la Regola del Sì, ovunque ci troviamo “nella comunione continuiamo a lottare perché ci sia più amore di Dio e più giustizia tra gli uomini, continuiamo a desiderare cieli e terra nuova”.

Fraternità dell’Arsenale dell’Incontro
Madaba - Giordania


Dalla rivista Nuovo Progetto

 

 

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