Torino, Kim Phuc: «Io un simbolo? Volevo solo studiare»

Publish date 06-10-2019

by Redazione Sermig

video.corriere.it/torino
La Napalm girl: «La mia storia ha inizio in Vietnam, con una bomba e una fotografia» Ansa - CorriereTv

Sorridente, vestita con un elegante abito azzurro con decori floreali, pronta alla battuta. A 56 anni Kim Phúc Phan Thi non sembra avere nulla in comune con la «bambina della foto» che scappava nuda dalle bombe in un villaggio in fiamme nel Vietnam del Sud. Grazie a quello scatto in bianco e nero, che l'ha immortalata mentre piange disperatamente sulla Route 1 di Trang Bang, è diventata il simbolo degli orrori di tutte le guerre. E, davanti alla platea commossa del Sermig ha presentato il suo libro «Il fuoco addosso», nel quale racconta come ha fatto a sopravvivere alle cicatrici che le sono rimaste sulla pelle, in fondo al cuore e a «vincere l'odio per chi l'aveva sottratta a un'infanzia felice». Quando sui maxischermi dell'Arsenale della Pace sono comparse le immagini di quel terribile 8 giugno 1972 nella sala è sceso il silenzio, ma Kim Phúc ha voluto rassicurare tutti scherzando: «Vi assicuro che c'è il lieto fine». Quella bambina di soli 9 anni, infatti, ha superato 17 interventi chirurgici, lo sfruttamento del regime vietnamita ed è fuggita in Canada con suo marito. A 47 anni di distanza è una «donna felice come non speravo di poterlo mai diventare» ed è diventata ambasciatrice dell’Unesco per la cultura della pace. Il suo toccante libro, edito dalla casa editrice Scripsi, è stato presentato al Sermig di Torino perché «nessun altro luogo al mondo simboleggia così bene la pace e la lotta contro ogni violenza».
Massimo Massenzio



foto: Edizioni-Scripsi

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