Il mondo a tavola

Publish date 02-03-2014

by Redazione Sermig

“Un pugno di giovani può cambiare la propria città”. Questo pensiero di Ernesto Olivero è stato il nostro punto di partenza quando abbiamo deciso di organizzare un evento serale per coinvolgere il maggior numero possibile di ragazzi di Torino e dintorni, perché è da noi giovani che parte il futuro più prossimo. Il mezzo con cui abbiamo deciso di agire è la Cena dei Popoli, perché non avrebbe richiesto complicazioni eccessive per la preparazione. Si è deciso di provare ad invitare almeno 200 persone e tutti noi ragazzi del Sermig ci siamo messi all'opera per diffondere la voce tra i nostri amici.

La data stabilita era sabato 11 gennaio. Il tempo a nostra disposizione non era molto e dover contattare i ragazzi durante le vacanze di Natale non è stato semplice. Abbiamo cercato di sfruttare tutti i potenziali mezzi di comunicazione, così tra richieste dirette, chiamate, social network e volantini da noi realizzati abbiamo diffuso la notizia. L’organizzazione e la collaborazione sono state fondamentali e hanno aiutato sempre di più al rafforzamento dell’obiettivo che il nostro gruppo si è preposto: essere umile, unito e con iniziativa. Per la prima volta siamo stati affiancati ed aiutati dai ragazzi più grandi dell’Arsenale della Piazza sia nella strutturazione che durante l’evento, per darci man forte.

Sabato 11, nel pomeriggio, abbiamo come sempre aiutato a svolgere i servizi che la Casa richiede, ma la tensione per la serata si faceva sentire. Con nostro stupore, un po’ alla volta, a gruppetti, sono arrivati più di 250 giovani dai 14 ai 27 anni circa. Durante la cena abbiamo proposto dei video di presentazione dell’Arsenale e alcune canzoni del Laboratorio del Suono. Ovviamente l’obiettivo non era quello di rendere protagonisti noi organizzatori, ma mettere al centro ogni ragazzo presente proponendogli una riflessione vissuta sulla propria pelle. Tutto è proceduto per il meglio e molti ragazzi hanno avuto la possibilità di esprimere la loro personale opinione, dimostrando ancora una volta che tutti abbiamo da imparare e che tutti abbiamo da insegnare qualcosa. Parte della nostra missione era far allargare lo sguardo sul mondo e dare speranza ai partecipanti. Penso che loro abbiano fatto lo stesso per noi. Il loro regalo è stato aprire a noi le loro menti e i loro cuori senza barriere, esplicitando perplessità, domande, riflessioni e certezze. Parlare con sincerità era parte della nostra missione e, dato il clima di risposta dei presenti, spero sia stata completata.

Al termine abbiamo proposto ai partecipanti di prendere la regola del Sermig La gioia di rispondere sì e di lasciare il proprio nome e i propri contatti se interessati ad aiutarci nel volontariato. Sono state prese 175 regole e molti ci hanno lasciato i propri dati. Abbiamo deciso di regalare le regole per donare un libro pieno della speranza e del cuore degli ideali che del Sermig. La vera bellezza di questa serata è stato lo stupore che si vedeva negli occhi, negli atteggiamenti, che ho percepito quasi come una tenue vibrazione. Il giorno dopo abbiamo ricevuto molti grazie, anche inaspettati, dai ragazzi che hanno partecipato.

Il nostro intento era passare una serata in compagnia di amici, riflettendo sulla nostra vita a partire da quella degli altri 7 miliardi di persone della Terra, per renderci utili da subito. Speriamo di esserci riusciti. Grazie a tutti i ragazzi che ci hanno dato fiducia e a tutti quelli che ce ne daranno!

Michele Picco

 

 

 

 

 

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