Capodanno al Sermig: "NON TEMERE... E' POSSIBILE"

Publish date 08-02-2012

by Redazione Sermig

Duemila giovani e adulti al capodanno organizzato dal Sermig

Introduzione del
Cenone del Digiuno
con una canzone
e pensiero di
Ernesto Olivero
1 parte della serata
1 parte serata
2 parte della serata
2 parte serata
3 parte della serata
3 parte serata
4 parte della serata
4 parte serata

Duemila giovani e adulti al capodanno organizzato dal Sermig “Imprenditori? Sì, ma per creare posti di lavoro. Giornalisti? Sì, ma per dire sempre la verità. Politici? Sì, ma per servire. Preti? Sì, ma santi”. Per Ernesto Olivero, è la riscoperta dell’etica la chiave per superare la crisi di questi anni, “una crisi di cuore, prima che politica ed economica”. Il fondatore del Sermig lo dice ai 2mila giovani e adulti di Torino e del resto d’Italia che hanno partecipato al cenone del digiuno e alla marcia della pace. Una tradizione per la realtà di pace e solidarietà nata a Torino nel 1964, che quest’anno ha fatto tappa nella chiesa di San Gioacchino, la stessa dove il Sermig incontrò Madre Teresa di Calcutta. Musica, parole, testimonianze sul tema “Non temere! È possibile”.

Al centro, i mille volti della crisi in Italia e nel mondo: i drammi di chi ha perso il lavoro, di chi è scappato dal proprio paese, di chi non ha futuro. Ma anche le crisi interiori: il dolore, la sofferenza, la fatica. La riflessione ha preso spunto dalle canzoni di “Mama vol. 2”, l’ultimo cd del Laboratorio del Suono, che ha messo in musica alcune storie passate dall’Arsenale della Pace. Storie di disperazione che hanno incontrato una via di uscita, un metodo, lo stesso proposto ai giovani di Torino. “Si può cambiare il male in bene – ha detto Ernesto Olivero – con un nuovo stile di vita, stando vicini, diventando custodi gli uni degli altri”. In sostanza, fare della società e del mondo una famiglia. È il concetto ripreso anche dall’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, nel suo saluto ai presenti. “Se vogliamo formare la famiglia umana, - ha spiegato - non basta semplicemente donare delle cose. Devi donare te stesso! Anzi, devi rinunciare un po’ a te stesso per offrire ciò che sei, non solo ciò che sai o ciò che hai. Tu sei custode di tuo fratello, di ogni persona, di ogni uomo sulla terra. Dobbiamo allargare sempre di più questo orizzonte”. Il cuore della serata è stato il gesto della restituzione.

I partecipanti hanno rinunciato al cenone di capodanno, devolvendo l’equivalente della spesa ai progetti dell’Arsenale della Pace. L’ultimo è la ristrutturazione dell’ex eremo camaldolese di Pecetto, in provincia di Torino, dove nascerà un’accoglienza per giovani disabili e per il loro inserimento nel mondo del lavoro. Il capodanno dei giovani del Sermig si è concluso con la marcia silenziosa per le vie del centro di Torino, aperta dall’immagine di “Maria, Madre dei giovani”, icona russa donata da un non credente, con la benedizione di papa Benedetto XVI. Al termine, la messa in cattedrale celebrata dall’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia.



Riflessione di Ernesto Olivero - clicca se vuoi leggerlo

Riflessione di Mons. Cesare Nosiglia

Marcia della Pace con arrivo in Duomo


TG3 Piemonte - ore 14.00

TG3 Piemonte - ore 19.30

Servizio "PrimAntenna"

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Cenone del Digiuno nella Chiesa di S.Gioacchino
FOTO LORENZO NACHELI


Marcia della Pace con arrivo in Duomo
FOTO LORENZO NACHELI {gallery}http://www.flickr.com/photos/55934555@N06/sets/72157628669938445/{/gallery}

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