Mamme in classe

Publish date 30-05-2019

by Redazione Sermig

dell'Arsenale dell'Incontro - Incontri e consapevolezza.
Non è facile costruire pace, dialogo, incontro anzi: potremmo dire che è difficile. Ma gli Arsenali ci hanno insegnato che difficile non vuol dire impossibile, soltanto bisogna volerlo e rimboccarsi le maniche, non perdere la speranza, non lasciarsi prendere dall’abitudine. Forse è proprio questa la cosa più difficile: continuare a cercare sempre strade nuove da percorrere anche quando sembra che le cose non possano cambiare. Anche qui a Madaba spesso è proprio la vita quotidiana dell’Arsenale a regalarci nuova forza e motivazioni.

In una delle classi dei più piccoli, due bambini hanno passato un periodo difficile ed è stato impegnativo e faticoso aiutarli a rientrare in una normalità: c’è voluto tempo, pazienza e molto lavoro sulla persona. Passata l’emergenza l’insegnante un po’ sconfortata ci ha detto che la loro fatica era stata scatenata da problemi a casa, ha condiviso il suo timore che il lavoro fatto avrebbe avuto poca efficacia senza l’aiuto della famiglia ma che non sapeva tanto cosa fare.

Dopo un paio di settimane è tornata col volto sereno e deciso e ci ha detto: «Ho pensato di invitare le mamme di tutti i bambini della mia classe qui a scuola per fare un incontro con loro e poi un’attività insieme ai loro figli. Molte mamme non sanno gestirli perché siccome sono disabili pensano che loro non possano capire e nemmeno imparare veramente … ma se stanno un po’ con noi, vedono i loro figli qui, se gli racconto come facciamo noi a scuola e diamo loro qualche idea di come possono fare con loro a casa, forse possiamo aiutarle e questo farà del bene anche i bambini».

Detto, fatto. Sabato mattina, una dopo l’altra le mamme sono arrivate, portando caffè e dolcetti come si usa qui. In salone tutto era pronto per farle sentire a casa.
Per prima cosa hanno visto un video con le foto delle attività svolte ultimamente a scuola. Poi l’insegnante attraverso alcuni esempi ha tradotto in modo concreto alcuni aspetti importanti e basilari su cui ogni giorno proviamo a lavorare con i bambini perché si sentano amati, accolti, valorizzati: «Per esempio qui a scuola gli insegniamo a tagliare le verdure e sono bravissimi: fatevi aiutare a casa! Non abbiate paura che i bambini si possano tagliare... fateli provare.

Magari ci vorrà più tempo per fare l’insalata, ma vostro figlio sentirà di essere importante per voi». Man mano che lei parlava, gli occhi si facevano più attenti, i cenni di assenso frequenti ed i visi più felici: «non ci avevo pensato»..., «avevo paura che non ce la potesse fare»..., «non avrei mai detto che mio figlio potesse fare tanto» sembra di leggere nei loro occhi. E poi ogni mamma ha condiviso le sue fatiche, le sue perplessità e l’insegnante facendosi un po’ “mamma” anche per loro le ha prese per mano e esempio dopo esempio le ha incoraggiate a guardare i loro bimbi con occhi nuovi, figli come tutti gli altri. Che festa quando sono arrivati i bambini: che gioia vedere qui le loro mamme e fare alcune attività con loro, quanti sorrisi e quanti “grazie” nel tornare a casa! Forse oggi si è fatta strada nel cuore di queste mamme una speranza nuova, una piccola luce, una risposta concreta a tante loro domande. Forse una piccola cosa, forse solo una piccola luce... ma la luce annulla il buio. Sempre.

Arsenale dell'Incontro
SHUKRAM
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

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