L’inferno dell’infanzia violata

Publish date 31-08-2009

by Redazione Sermig


L'età media delle vittime di abusi sessuali va da 0 a 5 anni, 150 milioni di bambine sono violentate ogni anno: alcune cifre della pedofilia, commentate da Massimiliano Frassi (Associazione Prometeo).

A cura della redazione


Partiamo dall’inquadrare il dramma della pedofilia, di cui negli ultimi tempi si sente sempre più spesso parlare. Cosa fa la tua associazione e come agisce in concreto?
L’Associazione Prometeo, da me fondata circa dieci anni fa a Bergamo, si occupa di lotta alla pedofilia su due fronti. Una parte culturale, informativa ed una operativa, di stretto contatto con le vittime ed i loro familiari. In un periodo storico come questo siamo sempre più un fronte di resistenza, contro un cancro che oramai ha attanagliato ogni singola sfera della nostra società.
La pedofilia moderna permette a quelli che io chiamo Predatori di bambini di mettersi in rete, darsi supporto, scambiarsi informazioni su come difendersi e come farla franca. Ma anche come rendere i bambini poco credibili e per questo particolarmente fantasiosi.
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Pensa al tristemente noto caso di Rignano Flaminio e a come si sia diffusa l’idea di una sorta di machiavellico contagio tra i genitori. Come se alcuni bambini, con un infallibile piano criminale, si fossero coalizzati insieme alle loro madri ed ai loro padri per denunciare chi? Un insegnante, un bidello, e via dicendo. Ottenendo in cambio dolore, spese mediche e legali infinite, alienazione e soprusi.
Credo sia più realistico invece guardare a questi fenomeni in un’ottica criminosa, dove però a fare del male ci pensano già gli adulti, anzi, certi adulti.

Spesso parli di una pedofilia che va di pari passo col satanismo. Ci vuoi fare un accenno in tal senso?
I due mali non potevano che incontrarsi. Ed unirsi. Il fenomeno delle sette sataniche, o pseudo tali, è ancora largamente sottovalutato, anche se ad esempio la Polizia di Stato ha creato un’apposita sezione che si occupa esclusivamente dei reati da esse connessi. Nel satanismo il modo migliore che hai per congiungerti con satana, quello più immediato, più diretto e per il folle adepto più gratificante, consiste nello spazzare via l’innocenza, nella sua forma più pura.
Ecco quindi riapparire il bambino e gli abusi ad esso legati. Abusi e violenze che si auspica, in quel mondo, possano sfociare nella morte, col sacrificio del minore. Non è un caso che in tutti, o quasi, i casi di abusi legati alle scuole, da Rignano a Brescia, spesso i bimbi facciano accenno anche a rituali strani, in odore di zolfo. E non è un caso che in Italia spariscano ogni anno centinaia di bambini, molti dei quali, sempre secondo fonti della Polizia, non vengono più ritrovati e finiscono verosimilmente in questo abisso di dolore ed orrore.

Esistono dei dati che quantifichino il fenomeno?
Esistono, anche se sono ovviamente in difetto. Ricordiamo che solo nel nostro Paese due nuovi bimbi, ogni giorno, subiscono abusi. Mentre io e te stiamo parlando qualcuno sta piangendo perché uno o più orchi gli stanno facendo del male.
Un dato allarmante è l’età media degli stessi, che va oggi da zero a quattro / cinque anni. Ci fossimo incontrati anche solo un paio d’anni fa, l’età sarebbe stata esattamente il doppio, dai cinque ai dieci / undici. Questo perché il predatore di bambini ha bisogno di vittime non credibili, non spendibili in un’aula di tribunale. Aumentando così la propria certezza di farla franca.
Altrettanto allucinanti i dati sul turismo sessuale, che ci vede tra i primi al mondo per esportazione di simili soggetti, ma anche quelli di internet con giri d’affari stratosferici tutti ovviamente giocati sulla pelle dei bambini. Dove una sola fotografia può costare anche 100 euro, per finire in computer dove di foto di abusi se ne trovano anche migliaia.

Si sente spesso parlare di pedofili uomini. Esiste anche una pedofilia al femminile?
Purtroppo sì. E spesso è peggiore di quella al maschile. Esiste fortunatamente in una percentuale bassissima, ma esiste, perché come dicevo prima il cancro si è esteso senza che noi lo bloccassimo in tempo. Ed ha toccato anche alcune donne. Insegnanti, madri, persone che hanno rinunciato al dono più grande che potessero avere, la maternità, scegliendo il male, la follia…

Tu hai un blog dai toni volutamente forti, che fa da cassa di risonanza però al dolore di tante vittime.
E che permette spesso loro di esprimersi. Di gridare, ed elaborare, quel dolore che altrimenti non avrebbe una via d’uscita, una valvola di sfogo.
È un blog scomodo anche per i pedofili che ogni giorno lo attaccano perché non possono tollerare che le vittime alzino lo sguardo da terra e guardino il mostro nell’orco.
Anzi, permettimi al riguardo di dire una cosa: mi scrivono tanti adulti, con una vita segnata dagli abusi subiti dieci, venti, trenta anche quaranta anni fa. A tutti ricordo che il primo passo, doloroso, non facile ma necessario, consiste nel togliersi di dosso quel dolore, quel marchio impresso loro dal predatore. Incominciando a vivere, non più come vittime, ma come ex vittime.
Non so se mi sto spiegando, spero di sì. Intendo dire che spesso si lascia cronicizzare il dolore. Invece quella ferita va tenuta in considerazione, mai dimenticata, ma non deve segnare i giorni dell’attuale vita. Altrimenti anche a distanza di tempo, lui o lei avranno vinto, esercitando ancora un fortissimo potere di vita o di morte sulle loro vittime.

Leggendo il tuo blog ci si accorge anche di quanta strada ancora ci sia da fare per tutelare i bambini.
Questa non è una società a misura di bambino. Non lo è più o forse non lo è mai stata, chissà.
Inoltre oggi i modelli di riferimento anche per i nostri giovani sono il ragazzo che falcia quattro coetanei e firma una linea di jeans, piuttosto che la modella o la rockstar cocainomane. Siamo un Paese dove il crocefisso viene tolto dalle aule scolastiche perché disturbante. Quale territorio migliore per la pedofilia?
Dal nord al sud poi è tutto un fiorire di esempi così assurdi da sembrare irreali. Il pedofilo che in Campania vede la pena ridotta perché la bimba era disabile, quello in Liguria che si vede assolto in secondo grado “perché pedofilo sì, ma sonnambulo”, quello piemontese che per anni ha diffuso l’idea dei cosiddetti falsi abusi e che poi per abusi viene condannato in secondo grado, sono tutti esempi che ci mostrano chiaramente quanta strada ancora ci sia da fare.

Cosa vuoi dire a conclusione della nostra chiacchierata?
Mi congedo con una frase che a mio avviso è la risposta migliore alla pedofilia. Da bergamasco, poi, quella frase credo di averla nel dna: “Tornate a casa, date una carezza ai vostri figli”. È tutto scritto lì…

intervista a Massimiliano Frassi - Associazione Prometeo
a cura della redazione
da Nuovo Progetto marzo2008
Per approfondire:
associazioneprometeo.org,
massimilianofrassi.splinder.com

libro_prometeo.jpg DEDICATO A TOMMASO
Domenica 10 agosto 2008 alle ore 20,45 presso lo stand di Prometeo alla Mostra Mercato di Pisogne (Bs) verrà presentato in anteprima nazionale il nuovo libro di Massimiliano Frassi: “Ho conosciuto un angelo: la storia di Tommaso Onofri” (ed. Marna), in tutte le librerie dal 06 settembre 2008, giorno del compleanno di Tommy.
Info: tel. 0364 880593, prometeobergamo@yahoo.it
 

 

 

 

 

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