Libertà perseguitate

Publish date 31-08-2009

by Redazione Sermig


A 2000 anni dalla sua nascita, Gesù continua ad essere perseguitato nelle persone dei suoi amici. Il motivo? Attribuisce diritti e dignità ad ogni uomo. Ne parla il direttore di AsiaNews, l’Agenzia sull’Asia che, in occasione della XVI Giornata di memoria dei martiri missionari (24 marzo, anniversario dell’uccisione di mons. Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di san Salvador) ha pubblicato l’elenco dei cristiani uccisi lo scorso anno: 123 persone in 26 Paesi.

di Bernardo Cervellera

Con l’agenzia AsiaNews (vedi box sotto) ci troviamo spesso a dover affrontare la questione della libertà religiosa e della persecuzione dei cristiani.
In tutta l’Asia non solo i cristiani, ma moltissimi gruppi religiosi sono perseguitati. Ad esempio, i primi perseguitati dai fondamentalisti islamici sono i musulmani stessi: se non seguono letteralmente le interpretazioni date dagli imam più chiusi, sono spesso accusati di apostasia, guardati come traditori dell’Islam. Le lotte sanguinose tra Sunniti e Sciiti sono dovute proprio a tentativi di sconfessione reciproca.
In Cina, il Buddismo è abbastanza sopportato, il Taoismo discretamente libero, ma i cristiani protestanti non lo sono e i cattolici ancora meno. Questo avviene perché - come mi diceva un membro del Partito comunista cinese - i cattolici sono “troppo ben organizzati”, essi hanno una struttura internazionale importante, la comunione della Chiesa universale, per cui, se viene toccato un cristiano nel mondo, tutti gli altri si mobilitano; e questo fa paura.
foto: Andrea Buldorini

C’è poi il legame con il Papa: una buona parte del governo di Pechino crede ancora che egli sia un leader politico, che sta cercando di distruggere il governo cinese, cospirando contro la Cina. L’unità mondiale dei cattolici è vista come un pericolo e il legame con il Papa come un’ingerenza esterna. Il Governo cinese ha addirittura cercato di creare una Chiesa cinese che non dipenda dal Papa, ma dal governo stesso.

Esiste perciò un motivo specifico per perseguitare la Chiesa, i cattolici e i cristiani in genere. La riscoperta della libertà dell’uomo anche davanti al potere è una novità per la mentalità cinese. Una volta un docente universitario di Shanghai mi ha detto: “La Cina ha proprio bisogno della Chiesa, perché il potere del Partito comunista attuale concede all’uomo alcuni diritti, ma solo quelli che elargisce lui! Non sono dei diritti riconosciuti come innati. Per fare questo passo bisognerebbe riconoscere che l’uomo non è creato dal potere, che l’uomo ha una dignità assoluta, garantita dal Creatore. Lo Stato è solo colui che difende i suoi diritti, non li crea, non li elargisce, ma li riconosce”.
Questa posizione cattolica di difesa della dignità assoluta dell’uomo provoca avversione da parte dei poteri totalitari: ecco perché esiste una specificità della persecuzione verso i cattolici e i cristiani, segno più profondo e radicale di una persecuzione contro tutte le religioni, ma anche tentativo di bloccare lo sviluppo della società.
Sempre in Cina, dove ci sono molte persone scomparse nelle mani della polizia. Mesi fa Giovanni Han Dingxian, vescovo di Yongnian (Hebei) è riapparso – dopo due anni di prigionia - all’ospedale morto. La polizia l’ha subito cremato. Tutti, anche il Vaticano, sospettano che sia stato torturato in prigione per diversi mesi (la tortura è molto praticata in Cina). Prima di lui un altro vescovo, Giovanni Gao Kexian, era riapparso dopo sei anni di lager in ospedale, morto il giorno dopo e subito cremato, senza l’autopsia.

Ci sono anche delle comunità buddiste sotterranee che non sopportano l’ingerenza del governo nei monasteri. Sono stato in Cina a luglio 2007: tutti i monasteri taoisti, addirittura quello in cui è stato scritto il “Daodeqing”, il libro fondamentale del taoismo, è diventato un supermercato, un luogo turistico senza più silenzio; questo è un altro modo per perseguitare delle persone religiose: trasformando il loro ambiente da luogo di preghiera in un affare economico.
La persecuzione dei cristiani, dunque, diventa persecuzione delle religioni e poi persecuzione della società.

Parliamo ora dell’India. Qui il 2,4% della popolazione è cattolica, ed è una comunità molto vivace ed attiva. Eppure esiste una persecuzione dei nazionalisti indù contro cristiani e musulmani, che ha come scopo quello di eliminare le altre religioni. I missionari sono spesso colpiti: ultimamente è stato condannato all’ergastolo un fondamentalista indù che aveva ucciso un missionario australiano bruciando la macchina in cui vi era il missionario e i suoi due figli. Lo stesso assassino aveva poi distrutto la scuola di questo missionario e una scuola di suore.

Come mai i nazionalisti indù se la prendono soprattutto con i missionari e con le scuole? Perché le scuole cristiane in India offrono il loro servizio ai “Dalit”, cioè ai Paria, i quali non hanno alcun diritto nella società. Chi è Paria ha come destino quello di essere spazzino, o becchino, o inserviente per pulire i servizi igienici. Per loro non si prevede il bisogno di studiare. 

La Chiesa invece apre le sue scuole a tutti, perché ogni persona ha una dignità infinita. Questo “allargamento” della dignità umana viene visto come un pericolo per la società indù. La persecuzione dei cristiani è qualcosa non solo contro i fedeli, ma anche contro lo sviluppo della società, contro il progresso. Quando si difendono i diritti dei cristiani in questi Paesi si difende anche il diritto allo sviluppo dell’uomo e della donna, si difende il diritto al progresso di una società.
C’è bisogno di far crescere la stima per la libertà religiosa, che è anche libertà di coscienza, come un bene per ogni società, anche per quella islamica. In queste società occorre domandare la reciprocità nel rispetto fra le religioni, per il bene del mondo islamico stesso. Per questo, occorre che l’occidente badi meno all’orticello della propria regione, e diventi un po’ più internazionale, avendo a cuore non soltanto il petrolio, ma qualcosa di più: la dignità di tutti, che è la base della pace.

ASIANEWS
Nasce nel 1986 come rivista quindicinale su carta. Nel 2003 è nato il sito “AsiaNews.it” che è ormai un sito aggiornato quotidianamente in tre lingue (italiano, inglese e cinese) per diffondere le notizie sull’Asia, per creare un incontro tra ciò che avviene in Asia e ciò che avviene in occidente.

Martiri d'Asia, le vite spezzate dei testimoni di Cristo
di Lorenzo Fazzini

di Bernardo Cervellera
da Nuovo Progetto
dicembre 2007

Vedi anche:
Sr. Leonella, un sorriso oltre la vita 
Giornata dei missionari martiri 2007 (Annalena Tonelli)
Martiri: perché?
Nessuno è senza peccato

 

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