Il sogno di Dio

Publish date 15-05-2007

by Redazione Sermig

IL SOGNO DI DIOErnesto Olivero
Il Sogno di Dio
la chiesa della beatitudini
Città Nuova
Prefazione
di Angelo Comastri
Vicario del Santo Padre per la Città del Vaticano

Nuova edizione 2006
Nelle librerie, sul sito sermig.org o all’Arsenale della Pace

Un libro per me è un parto. Un figlio abita nove mesi nel ventre della mamma, che lo può abbracciare dopo aver accettato il travaglio della sofferenza. Quando pensai di scrivere "Il sogno di Dio" il travaglio della mia vita mi aveva portato a desiderare una Chiesa secondo il Vangelo mentre l'esperienza che vivevo mi portava a dire che la Chiesa non sempre è così. Decisi quindi di scrivere "Il sogno di Dio" e in pochi giorni nacque il figlio, ovvero il libro, e allora pregai pensando a petite soeur Magdaleine - piccola sorella Maddalena, fondatrice delle Piccole Sorelle di Charles de Foucauld - che una volta mi aveva detto: "Ernesto, quando parliamo cerchiamo di capire se le orecchie delle persone sono aperte, altrimenti è meglio il silenzio".
Pregai dicendo: "Signore, ho scritto questo libro, ma voglio che piaccia prima di tutto a Te. Lo darò a cinque persone diverse, un vescovo, un giornalista, un carcerato, un amico, una ragazza. Tutte le critiche che mi faranno saranno le tue critiche".
Questi "critici" fecero a pezzi il libro, non opposi resistenza e lo strappai. Dopo un anno di travaglio partorii nuovamente il figlio, e nuovamente ci fu lo stesso atteggiamento, la stessa preghiera ed altri cinque critici: "anche questa volta Signore quello che mi diranno loro è come se me lo dicessi Tu".
Altra bocciatura, un altro anno e così per quattro volte. Al quinto tentativo andai da un monaco, persona ascetica, severa, un mistico e gli raccontai la storia del libro. Dopo poco tempo mi richiamò in cima al suo monte e sentenziò: "È perfetto ma è pericolosissimo, perché è semplicemente cristiano. Lei che ha tante grane nella Chiesa non se ne aggiunga altre, altrimenti la bruceranno vivo! Cerchi un uomo di Chiesa che lo vagli e glielo presenti. Questo le sarà d'aiuto".
A questo punto scelsi un cardinale che sapevo essere severo, ma anche aperto alla novità dello Spirito, al di sopra di ogni sospetto, lo raggiunsi, gli spiegai il perché de "Il sogno di Dio" e lui mi fece una bella prefazione.
Dopo sedici anni dalla prima edizione ho sentito il bisogno di aggiungere alcune riflessioni, in particolar modo quella dedicata a dom Luciano Mendes de Almeida, uno dei nostri amici più cari di recente tornato alla casa del Padre.
Oltre alla prefazione del Cardinal Carlo Maria Martini ho chiesto a Mons. Angelo Comastri, vicario del Santo Padre per la Città del Vaticano, padre buono, limpido e profondo un ulteriore pensiero perché questo vescovo negli ultimi anni è stato testimone della nostra avventura.
Ernesto Olivero

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