Band in controluce – Steely Dan

Publish date 31-08-2009

by Andrea Gotico


Una delle band più schive e misteriose d'America …

... Gianni Giletti


… sono gli Steely Dan, nati nel 1972 grazie al duo artistico che ancora oggi ne porta avanti la bandiera, Donald Fagen e Walter Becker.
Perché stranezza e mistero? Perché Fagen e Becker sono quel tipo di artisti che portano avanti la propria idea in maniera avulsa dal resto del mondo e non si espongono volentieri alle luci della ribalta, se non con i dischi.

Nati negli anni 70, il loro esordio è un fulmine, vola subito nei Top 20 in USA.
Cant't buy a thrill però non è, come potrebbe far pensare il periodo in cui esce, un disco di hard rock (Led Zep, Deep Purple & co.) o progressive (Pink Floyd, Yes, King Crimson) o altri generi in voga allora, ma un disco che mescola con sorprendente maturità il jazz con il funky-rock.
Ritmiche sostenute, piano in controtempo (Fagen), chitarra jazz-rock che svisa (Becker), arrangiamenti curatissimi, testi ermetici il giusto, melodie originali: gli Steely Dan di quel periodo (ma anche di oggi, non sono cambiati molto!) si possono riassumere con questi elementi.
Con Pretzel logic (1974) arriva probabilmente il loro capolavoro. Affinati i meccanismi utilizzati per il primo disco, i Nostri scodellano un disco davvero raffinato ed elegante, ma anche energico e che fa battere il piedino.

Rikki don't loose that number è davvero un capolavoro di equilibrio e di orecchiabilità, mai banale e molto ispirata, East St. Louis Toodle-Oo un geniale arrangiamento di un brano di Duke Ellington con una chitarra wah-wah che mette allegria e così via gli altri brani senza nessuna caduta di tono.
Dopo altri due dischi sempre notevoli, che fanno conoscere la band in tutto il mondo, arriva nel 1980 Gaucho che segna l'inizio del declino.
Il disco è ancora molto bello, ma l'anno dopo i Nostri decidono di proseguire separatamente le proprie carriere artistiche.
Fagen esordisce come solista nel 1982 con lo splendido The nightfly, un vero “prontuario” per sapere cosa può uscire da un piano elettrico e una voce strascicata.
Negli anni 80 continua a produrre musica come arrangiatore e compositore per musical e colonne sonore, mentre Becker si dedica alla produzione artistica.
Nel frattempo, gli Steely Dan diventano – da morta, come spesso succede – una band di culto, che il pubblico non dimentica e di cui continua a comprare i dischi (ad oggi circa 15 milioni di copie solo in USA).

Anche la loro proverbiale riservatezza e ritrosia a esibirsi in pubblico ne alimenta la leggenda... fino a che, inaspettatamente, i due si ritrovano e nel 1993 partono in un tour con una band di 11 elementi che è già un trionfo ancora prima di partire e fa ri-conoscere al mondo il suono granitico della band.
Ma per un disco nuovo occorre attendere il nuovo millennio e giusto nel 2000 esce Two against nature che riprende il discorso da dove l'avevano lasciato 20 anni prima e si ripete nel 2003 con Everything must go.
Che dire? Gli Steely Dan hanno influenzato un sacco di musicisti ma non hanno fatto proseliti; restano artisti unici nel panorama musicale. Artisti che non deflettono dal loro amore per il jazz, anche se lo integrano con maestria con i suoni degli ultimi 50 anni e qualche volta lo lasciano da parte.
Speriamo continuino così!
Discografia

1972 Can't Buy A Thrill
1973 Countdown to Ecstasy
1974 Pretzel Logic
1975 Katy Lied
1976 The Royal Scam
1977 Aja
1978 Greatest Hits (Compilation)
         Steely Dan (Compilation - Japan)
1980 Gaucho
1982 The Nightfly (Donald Fagen solo)
         Gold (Compilation)
1985 Gold, Expanded Edition (Compilation)
         A Decade of Steely Dan (Compilation)
         The Very Best of Steely Dan: Reelin' In The Years (Compilation - Europe)
1987 The Very Best of Steely Dan: Do It Again (Compilation - Europe.)
1993 Citizen Steely Dan (Box Set)
         Kamakiriad (Donald Fagen solo)
1994 11 Tracks of Whack (Walter Becker solo)
1995 Alive in America
2000 Two Against Nature
         Showbiz Kids: The Steely Dan Story, 1972-1980 (Compilation)
2003 Everything must go

Gianni Giletti

 

 

 

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