APPELLO DEL SERMIG PER LE SUORE RAPITE

Publish date 31-08-2009

by Redazione Sermig


Questa mattina durante la preghiera delle lodi che riunisce ogni giorno la Fraternità del Sermig e tutti gli amici che lo desiderano, Ernesto Olivero ha lanciato un messaggio per il rilascio delle due suore del Movimento Contemplativo Padre de Foucauld di Cuneo rapite l’altro ieri in Kenya.
a cura della redazione

LASCIATEMI SOGNARE CHE CI SARÀ UN MONDO dove, in un’occasione come questa in cui Maria Teresa e Rinuccia sono state rapite, tutte le sinagoghe, tutte le moschee, tutte le chiese cristiane saranno piene di fedeli solo per pregare: Liberate queste due donne buone. E la preghiera dopo pochi attimi vedrà queste due donne libere, libere di amare, di soccorrere gli esclusi. Non è così ancora, ma nel mio cuore, nel nostro cuore dovrebbe essere così. Maria Teresa Olivero

Noi dobbiamo desiderare un mondo in cui è possibile credere o non credere, dove ci sia rispetto delle idee degli altri. Non tolleranza - tolleranza è una parola da abolire - rispetto.
Intanto, nel nostro cuore Maria Teresa e Rinuccia sono parte della nostra Fraternità, perché tutti noi dovremmo appartenere alla stessa famiglia di una donna, di un uomo maltrattati e rapiti.

Questo è il “buona giornata” di oggi, che Maria Teresa e Rinuccia portino una ventata di buon senso, portino il senso profondo per chi dice “Dio”, per chi dice di amare Dio: non imbracciare mai un fucile, non impugnare mai una bomba, mai una calunnia, non dire mai di no ad una carità. Noi dobbiamo desiderare questo mondo, altrimenti il mondo di oggi va alla deriva.

Cara Maria Teresa, cara Rinuccia, noi speriamo che non vi abbiano fatto del male, lo speriamo con tutto il cuore, e intanto siamo in prigione con voi.
Cari amici della Giordania, del Brasile, di tutti i gruppi che stanno facendo degli sforzi per unirsi a noi in modi diversi in varie città d’Italia, stiamo uniti più che mai con queste due donne, e con la loro Comunità”.


Ieri sera il tradizionale incontro del “Martedì del Sermig” era stato dedicato alla preghiera per il rilascio delle due suore, in comunione fraterna con la loro Comunità, che ha partecipato alla preghiera con la presenza di alcune sorelle. Una di loro ha letto la mail che pubblichiamo, l’ultima inviata da una delle due sorelle alla sua Comunità.
Incontro di preghiera

Lettera di famiglia da Elwak

Carissimi,
dal deserto assolato di Elwak vi raggiungo ciascuno della Comunità alla Città e in ogni parte nelle nostre fraternità. È un dono l'unità e l'affetto nel Signore che fa sì che possiamo essere vicini anche a distanze di km e di culture di lingue di climi...

L'altro ieri sono stata ancora una volta molto presa dentro, dal capitolo sulla gioia e da questa Parola di Giovanni(15,11) "Rimanete nel mio amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena". La gioia dice la mia fiducia concreta in Dio amore.
E come vorrei essere più costantemente fedele a questo clima interiore ed esteriore. Ma Lo Spirito è in noi per sostenerci e renderci creativi per essere in Lui nella sua gioia.

Il visitare i poveri coi cristiani è un miracolo già solo per il fatto che ci accettano, non era così nel passato. Poi si arriva a molti più casi per rialzare da situazioni inumane. Così il volto della carità cristiana prende nuova forma anche tra i nostri fratelli dell'Islam.

La novità di Elwak è che ultimamente possiamo viaggiare anche fuori città perché ci sono alcuni taxi(senza targa) reduci dalla vicina Somalia, che fan servizio. Le strade non ci sono, si gira da un cespuglio spinoso all'altro a mo' di gimcana per poi arrivare il più vicino possibile alle specie di abitazioni insicure e senza porta, dei nostri poveri.

Si ritorna in paese con la macchina stracolma di persone raccolte nella boscaglia, gente con carichi e coi piedi rovinati dalle pietre e spine. Amicizie spontanee che rallegrano il cuore. Io personalmente mi ritrovo a fare sorrisi di benvenuto perché la lingua garre non la conosco oltre ai saluti,... nemmeno a 60 anni di età. Ma forse c'è ancora speranza, abbiamo mamme che traducono e questo ci aiuta a collaborare e aiutarci.

In un ambiente così secco gran parte dell'anno, questi nostri pastori nomadi ci stupiscono per la loro tenacia nel seguire il loro piccolo gregge ogni dove, perche è questa l'unica loro possibilità di sopravvivenza e di lavoro.
Solo ieri con l'aiuto di un papà amico abbiamo trovato lontano dalle abitazioni una capra morta per la siccità che era stata scaricata sulle immondizie di lato alla fraternità.

La gente più povera, che è la maggioranza, patisce la fame cronica. Questi nostri amici non si tolgono mai la fame nel solo pasto di polenta e un po’ di fagioli, o un po' di ossa di carne o anche solo con un po' di olio come condimento. E non solo ora nella siccità ma fan la fame l'intero anno.

Maria Teresa

Il Movimento Contemplativo rivolge a tutti un appello alla preghiera.
Vedi anche:
Incontro di preghiera

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