Non è mai troppo tardi
Publish date 11-01-2021
Mai come adesso sentiamo che qualcosa ci è sottratto e mai come adesso ci siamo sentiti così fragili e impotenti. È una sensazione strana e non piacevole, una piega della nostra esistenza che non conoscevamo, un cammino interiore e solitario denso di pensieri. Già, pensieri, qualcosa che chissà perché rimanda subito a preoccupazioni e solo in seconda battuta a libero esercizio della mente. I pensieri possono essere felici, creativi, intelligenti, colorati, complessi ma, quasi in automatico, li dipingiamo subito di grigio. Il pensiero di segno negativo spalanca automaticamente la porta al fiume di piagnistei e lamentele che sono il nostro preferito esercizio mentale quotidiano, e giustifica appieno quel senso di insoddisfazione che alimenta il serbatoio di presunte ingiustizie che siamo costretti a subire con le conseguenti, inevitabili, rivendicazioni.
I quotidiani distorcono la verità e vogliono solo ingannarci, i telegiornali sono ostaggio della politica e diffondono false notizie a secondo della convenienza, le televisioni sono in mano ai poteri occulti che le manipolano per interesse a scapito del bene della comunità e, nello sconfinato mare della rete ognuno trova piena conferma alla sua personale verità ignorando che, nel medesimo istante, c’è chi sostiene l’esatto opposto ugualmente confortato da solide tesi e inequivocabili prove. Nell’esercizio della propria visione egoistica, si sono completamente perse le misure e i pesi delle persone, dei ruoli e delle istituzioni, e il grande deserto ideologico e politico che caratterizza il nostro tempo è fertile terreno dove prosperano individualismo e cinismo. Ognuno guarda sempre più esclusivamente al proprio interesse e in questo particolare periodo di restrizioni e paura è ancora più facile dimenticarsi del prossimo; la distanza, nel vero senso della parola, è diventata un obbligo.
La televisione, che è da sempre una sorta di immagine riflessa della società, tolti film, serie e fiction, propone un palinsesto di fatto divisibile in due tronconi: quello serio e preoccupato dei tg, delle inchieste, degli speciali e quant’altro dedicato alla pandemia nazionale e globale e quello faceto e spensierato dei talk show, delle isole dei famosi, dei giochi e dei quiz che di fatto fotografa e propone l’immagine di un mondo che non ha nulla a che spartire con la realtà che ci circonda. Ed è esattamente come nella società civile, c’è chi segue le regole dettate dall’emergenza con scrupolo e attenzione e chi, al contrario, vive come se nulla fosse mutato dallo scorso anno, stessi vizi, stesse abitudini, menefreghismo assoluto. Da potente persuasore occulto qual è, penso che la televisione tout court potrebbe fare di più… Un messaggio giusto funziona sicuramente di più di una raccomandazione o di una multa… non è mai troppo tardi.
Michelangelo Dotta
NP Novembre 2020