SCUOLA E AMBIENTE: visitare la complessità
Publish date 31-08-2009
Far cogliere le relazioni tra i soggetti, il rapporto tra il fare e le conseguenze del fare dovrebbe essere la base dell’educazione e in particolare dell’educazione ambientale.
Sono riprese le scuole e qualcosa si può fare per affrontare anche a scuola, a vari livelli, i temi ambientali. Non ci sono ricette, ma ci sono spunti su cui ragionare, utili per studenti, insegnanti e famiglie. La mia proposta è che la scuola scopra – come ha sempre fatto - gli ambienti naturali, ma all’interno del tema complesso ed articolato dell’ambiente urbano in cui viviamo, con un taglio aperto e sfaccettato capace di affrontare in modo articolato temi come l'energia, i trasporti, i rifiuti, l'acqua. Il tutto nel tentativo non solo di acquisire nuove conoscenze di base, ma anche di ragionare sui propri comportamenti e sulle scelte di tanti attorno a noi, di prendere coscienza delle molteplici connessioni esistenti nelle relazioni tra i soggetti, nonché tra le azioni e gli effetti. |
La nostra società è complessa: bisogna guardare dentro a questa complessità per decifrarla, viverla, poterla modificare dove non ci piace, poterla apprezzare davvero dove è positiva. È di primaria importanza capire dove noi viviamo, per riuscire a capire le società in via di sviluppo, le nuove situazioni…. |
L’attività concreta a scuola Nella propria classe o con altre classi, si possono sviluppare: - attività di studio di base, informazione, divulgazione; - attività di conoscenza – azione; - metodi che permettano di sviluppare curiosità, attenzione, critica, attività; - visite sul territorio per fare esperienze concrete che consentano un approccio attivo ed un collegamento ai nostri gesti quotidiani. |
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Si potrebbe iniziare da: "Come è lo spazio intorno alla scuola, il percorso casa-scuola, il quartiere? Voglio conoscere le mappe ufficiali e l'utilizzo degli spazi". Un modo curioso di esplorare i temi che riguardano l’ambiente è sicuramente quello di prendere in considerazione tutti gli aspetti di “vandalismo”, di cose rovinate da usi impropri: iniziamo a considerare l’arredo urbano: dai cartelli ai colori dei muri, dai vasi alle panchine, dai cassonetti ai segnali per terra, dall’area verde ai marciapiedi… |
Si possono considerare alcune strade e piazze: i materiali, la struttura, le funzioni; emergono allora il tema dei trasporti, della mobilità, della circolazione, della sicurezza, dei rifiuti, della difficoltà per alcune categorie di utenti, delle critiche, degli aspetti interessanti, dei flussi commerciali. Emergeranno anche i più nascosti temi dell’energia e dell’acqua, gli odori, i rumori. Potete cercare di conoscere: da dove arriva l’elettricità, i pali, i fili, le cabine di trasformazione, il metano, le pompe di benzina; i luoghi dove si aggiustano le automobili, quelli che vendono gli elettrodomestici, i supermercati (“musei” da osservare)…; il sistema di arrivo dell’acqua e il processo di deflusso; il percorso dei mezzi pubblici, chi li utilizza, il loro percorso protetto o no, la loro coesistenza con le auto, con le bici, con i pedoni,… |
Quante interviste da fare, da aggiungere alle vostre impressioni, ad esempio a chi lavora in strada: chi raccoglie l’immondizia, chi scopa, chi bagna le aree verdi, … I manifesti pubblicitari che incontriamo ci forniscono altri spunti: che cosa ci dicono? Ci sono posti particolari, come centri di raccolta dei rifiuti? C’è qualche luogo di produzione che qualcuno può raccontare? C’è un cantiere che abbatte una casa? Che costruisce un edificio? Che ripara le tubature che passano sotto la strada? È possibile incontrare qualche genitore che lavora in questi settori? Perché non collocarci vicino ad una batteria di cassonetti in strada o nel cortile e vedere nel tempo di una mattina che cosa succede? |
Visitare nulla ma vivere la città Avete già fatto queste scelte? Suggeritecene altre… Sono percorsi senza “visitare nulla”, ma capaci di aiutare a vivere la città, ad interessarsi di quanto vicino a noi fa parte del nostro ambiente, della nostra vita di tutti i giorni, anche dei piccoli aspetti; percorsi che accompagnano il progetto educativo, la visita al museo, le lezioni, gli approfondimenti. Va poi bene anche un parco, un bosco, la natura nei suoi vari habitat, ma perché dimenticare la città, il luogo in cui si vive di più? |
Giochi di ruolo o giochi di simulazione L’obiettivo dell’educazione ambientale continuativa dovrebbe essere: Come sarebbe bello, senza schemi, discutere tutto ciò insieme agli insegnanti! |
di Carlo Degiacomi da Nuovo Progetto ottobre 06 |
A COME AMBIENTE Un esempio ricco e approfondito di percorso per la scuola attraverso l’ambiente delle nostre città è a disposizione di tutti presso il Museo “A COME AMBIENTE” di Torino (C.so Umbria 84/90, 10144 Torino, Tel. 011.070.25.35) del quale Carlo Degiacomi è direttore: un Museo dove imparare, conoscere e giocare, strutturato per accogliere e coinvolge in modo interattivo sia grandi che piccini. La visita, su prenotazione e con l’accompagnamento di animatori che sanno renderla comprensibile ed accattivante persino per bambini in età pre-scolare, merita un viaggio. |
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