Big Head Todd And...

Publish date 10-08-2012

by gianni

di Gianni Giletti - Questo disco non è un insieme di canzoni: ha una storia da raccontare.
Sono gli album che preferisco, quelli che hanno un filo conduttore, in cui le canzoni entrano ed escono come le scene di un film, in modo naturale. Non saprei neanche dire il perché, ma un’opera con queste caratteristiche la riconosci subito. Dopo il terzo o quarto brano, ti mette a tuo agio, la senti come la logica colonna sonora di quel giorno, semplicemente.
E non ho neanche letto i testi, è soltanto la musica che mi suggerisce questa precisa sensazione.
Loro sono l’ennesima banda di serie Bcome popolarità, non come talento – che il vostro rubrichista tira fuori dal cilindro dei suoi ascolti. Vengono dal Colorado, USA; hanno una dozzina di album all’attivo, uno addirittura diventato disco di platino.
Il sound che esprimono è un rock che mescola talvolta un po’ di funky, talvolta un po’ di blues, una ballata ogni tanto, corredato da una voce un po’ sporca ma molto espressiva e da una sezione ritmica decisamente frizzante.
Insomma, è un disco che ti lega, se sei sensibile a certe frequenze. Si fa riascoltare ancora e ancora, ti chiama spesso dalla cima dei tuoi pensieri e ti dice: “Dai, perché no?”.

Big Head Todd And The Monsters
Rocksteady
Big ‘10

 

 

 

 

 

 

La Musica che non c'è – Rubrica di Nuovo Progetto

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