NAIR: Dopo l'attesa... l'alba

Publish date 11-08-2012

by Mauro Tabasso


Sunrise, il primo album solista di Nair.

... Mauro Tabasso

 

Una domenica di aprile di 5 anni fa mi trovavo in studio di registrazione con un amico per realizzare il provino di una canzone. Stese le linee principali del brano ci consultiamo e decidiamo che per continuare il lavoro è necessario a quel punto acquisire quella che in gergo viene chiamata "voce guida". "Guarda (fa lui), ho un'amica che su questo pezzo potrebbe fare un capolavoro. E' veneta, ma forse oggi si trova a Torino; mi ha detto che doveva vedere alcuni amici. Magari la chiamo e vedo se ha voglia di fare un salto qui". Ora, quando in uno studio arriva una cantante sconosciuta, la prima domanda che il gruppo di lavoro si pone è: "Com'è ?". Non me ne voglia il gentil sesso, ma l'ambiente è quello che è; la risposta "Molto brava" significa in genere che è una "cozza", altrimenti l'apprezzamento le verrebbe rivolto in altri termini (meno professionali…). Nel nostro caso la risposta fu elegantemente evasiva. Così di lì a un'ora arrivò Nair (www.nair.it ), accompagnata da alcuni dei suoi amici. Ci presentarono. Fonico e assistente di studio mi guardarono e il loro sguardo disse qualcosa come (…fatemi pensare…):"Complimenti per la trasmissione !". Lei era vestita in modo sbarazzino, leggermente truccata, simpatica ma sulla difensiva. Entra in studio, si siede al pianoforte e comincia una serie di vocalizzi per scaldare la voce. Il brano che deve registrare è impegnativo. Passa una mezz'ora e lei continua a fare i suoi vocalizzi ma in un altro registro. E avanti così un'altra mezz'ora. Ci mette così tanto perché la sua estensione è di quattro ottave.
Poi attacca a cantare. E a quel punto, sì che ci guardiamo sopra gli occhiali… Ha una voce bellissima, un timbro quasi angelico, ma potente e caldo. Mamma mia che brividi ! Terminata la registrazione il clima è disteso, la tensione si è stemperata e facciamo quattro chiacchiere riascoltando il lavoro. E Nair mi racconta che dopo la laurea in giurisprudenza e alcuni anni di lavoro come notaio (nello studio che fu di suo padre e ora di suo fratello) ha deciso di cantare, perché, in fondo, quella era ed è più che mai la sua vocazione. Scelta coraggiosa e futuro tutt'altro che facile, ma certo il talento e, a questo punto, anche la volontà e la tenacia, non le mancano. Mi racconta anche che ha appena rotto un contratto discografico con la Sony perché (e sono d'accordo con lei) l'avrebbero certamente "gestita" alla stregua di una teenager debuttante, in palese contrasto con la maturità artistica ed umana che dimostra. Va avanti spiegandomi che è in corso una trattativa con una casa discografica indipendente per realizzare un suo progetto solistico, nel frattempo fa concerti, ora accompagnata dal pianoforte, ora da un quartetto d'archi, ora da varie orchestre sinfoniche.
Oggi, a distanza di cinque anni, quel progetto ha preso forma, e si avvia a consacrare l'artista nella sua veste più completa, di compositrice, autrice, interprete e produttrice. Sunrise (Alabianca - distr. Warner - www.alabianca.it ), questo il titolo del CD che lei definisce il suo primo CD (non certo perché lo è, ma perché più rappresentativo). In italiano "Alba", sole che sorge, e Nair (il nome di sua madre, di origine egiziana, che ha scelto come nome d'arte) significa infatti proprio "luce". Ed è ciò che intende portare in un panorama quanto mai sterminato: dei colori e una luce diversa, la sua personale visione di un mondo musicale fatto di atmosfere che ammiccano più o meno esplicitamente ora al pop, alla musica sinfonica, alla canzone d'autore e al musical, con personalissime interpretazioni di evergreen quali Memory, Don't cry for me Argentina, Maria la O, La vie en rose, Pie Jesu, alle quali si aggiungono originalissime sue composizioni come Sai di vita e Shine on now, che forse avete già avuto modo di ascoltare come soundtrack di un noto spot televisivo. Un progetto audace che la sua casa discografica ha gestito con grande coraggio e lungimiranza, mettendo a disposizione mezzi, persone e studi degni di una multinazionale (tra i produttori che hanno collaborato al progetto, Fio Zanotti, già al fianco di tutti i più grandi nomi della musica italiana). Il risultato è un'opera che non propone uno stile, ma semmai lo dichiara apertamente, mettendo l'artista sullo stesso piano delle più grandi e quotate (per ora) star internazionali, alle quali, ne sono convinto, presto la nostra farà compagnia. Può anche darsi che io sia di parte, anzi, forse lo sono. La verità però è che da quella domenica del '99 ad oggi le collaborazioni, ma soprattutto, e sottolineo soprattutto, l'amicizia con Nair si è intensificata.
I lettori di Nuovo Progetto certamente la ricordano sempre presente alle più grandi manifestazioni che il Sermig ha organizzato negli ultimi anni (gli incontri con il Santo Padre del 2000 e del 2004, il Primo Appuntamento mondiale Giovani della Pace, l'incontro con il Presidente Lula ed altri ancora). Un'amicizia e un cammino che continuano anche attraverso Toni Verona, quell'audace discografico di cui sopra che nel frattempo è diventato anche lui (oltre che nostro editore musicale) un amico fraterno. Quindi sono di parte, ma non vi ho mai raccontato bugie e non lo faccio neppure oggi. Credo che Sunrise (nei negozi e internet dal 9 aprile) si farà ascoltare, farà parlare e sicuramente gioire. Ma il più grande augurio che faccio a Nair è quello di non cambiare.

 

 

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