La sfilata delle scelte sbagliate

Publish date 24-09-2012

by Ernesto Olivero

di Ernesto Olivero - Ripetere certe cose può giovare. Una delle frasi che più ripeto è: quanti giovani lasceremo morire tragicamente senza fermarci a riflettere, senza intervenire? Come mai non ci commuoviamo più di fronte a tantissime ragazzine che fanno dell’aborto il loro metodo anticoncezionale?
Come mai non ci commuoviamo di fronte alle tantissime adolescenti, mi pare che in Svezia siano una su dieci, violentate dai compagni di scuola?

Come mai quando parliamo di droghe, preferiamo porre l’accento sui benefici terapeutici della cannabis, invece di fare un serio dibattito sulle gravi conseguenze e sui danni permanenti che procurano a quanti ne fanno uso? E potrei continuare con molti altri esempi di ragazzi in sofferenza per situazioni, scelte e stili di vita sballati.
Diamo spesso credito a mode e idee veicolate da star, scrittori, opinionisti che hanno di mira il loro guadagno più che il nostro bene ed evitiamo di ascoltare i tanti autentici maestri che spendono energie e saperi per costruire qualcosa di buono, senza tornaconti.

Sulle armi c’è un impegno spasmodico di cervelli e di risorse. Molte delle migliori menti si fanno usare in questa ricerca del male: come si può uccidere prima e meglio. E non c’è crisi che tenga. I soldi da investire in questo settore si trovano sempre perché c’è la certezza del guadagno.
Ad altri settori della ricerca, ad esempio quelli che si occupano di salute, scuola, ambiente, lavoro… sono destinati in proporzione pochi spiccioli. Una delle conseguenze è che molte malattie incurabili continuano a essere tali nonostante gli enormi progressi scientifici degli ultimi decenni.

Una volta dicevo: il mondo è fatto così. Ora dico: il mondo è anche così! Ed è sull’anche che insisto perché non mi rassegno, perché lo voglio cambiare in meglio.
A volte per il mondo chi lotta e s’impegna per il bene è controcorrente. Io invece sono convinto che sia nel verso giusto e spero che saremo capaci di indirizzare i nostri sforzi in questo direzione.

La nostra chiave di lettura, il segno dei tempi su cui lavoriamo, sono i giovani, i giovani che si alzano e cominciano a camminare. Punto su di loro, anche se molti sono segnati da droghe e sballi vari che procurano sofferenze indicibili, sapendo che chi le ha sperimentate sulla propria pelle ha anche l’autorevolezza per dire: basta, è sbagliato. Punto su di loro per cambiare il negativo del mondo in positivo perché sono convinto che siano ancora i più puri e che abbiano ancora voglia di sognare.  

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