I costi della politica: ma non si può porre un freno?

Publish date 30-05-2013

by Corrado Avagnina


L'estate che ci siamo lasciati alle spalle, oltre alle notizie che hanno tenuto banco (dal caldo torrido agli incendi boschivi, dagli esodi ai contro-esodi...), ci ha riservato anche una serie di provvedimenti, quasi a catena, da parte di cinque Regioni che con delibere e provvedimenti da... solleone, hanno pensato bene di "adeguare" i compensi ai rispettivi consiglieri regionali.


Corrado Avagnina

 



Gli aumenti mediamente sono del 15%.

E potrebbero lievitare ancora se cresceranno le indennità dei parlamentari: infatti quelle dei consiglieri regionali sono agganciate, percentualizzante, a quanto percepisce chi siede a Palazzo Madama o a Montecitorio.
L'argomento è decisamente antipatico. E per questo mi beccherò sicuramente del "qualunquista". Infatti quanto si tocca questo tasto, dal mondo della politica ci si rifugia nel predetto aggettivo squalificante. La replica da mosca sotto il naso bolla chi viene ritenuto non "addentro alle esigenze della politica" e quindi incline a ragionare troppo terra terra.
Ma non mi sento per nulla "qualunquista" nel rilevare come civilmente insopportabile quanto è avvenuto nella sede regionale che giornalisticamente ho sotto ravvicinata osservazione, ovvero in Piemonte, sul finire di luglio, in una infuocata seduta di Consiglio durata fino all'alba. E cioè, nel momento in cui era freschissima la notizia secondo cui era infilato in serissimi guai giudiziari l'assessore regionale Brigandì, leghista, ecco che la maggioranza di Centrodestra riusciva ad approvare un ritocco verso l'alto degli emolumenti ai membri del Parlamentino piemontese, per un totale che sfiora circa 2 milioni di vecchie lire (passando cioè dal 65 all'85% di quanto percepiscono mensilmente i deputati nazionali).
Volete delle cifre - come ha riferito "la Repubblica" -: la retribuzione passerà da 7.133 a 9.328 euro al mese per i consiglieri semplici! Un altro scatto in prospettiva, sempre su questa materia, era già stato messo a segno qualche ora prima con il raddoppio dell'indennità di fine mandato. Solo non passava il proposito del Centrodestra di incrementare il gettone di presenza. Ve l'immaginate la mensilità di un metalmeccanico oppure quella di un cassintegrato? Vi potete mettere nei panni di tanti pensionati?
Ovviamente - fatto l'inciso che comunque tutti, di ogni schieramento, anche chi era contrario, beneficerà di questi aumenti - resta da aggiungere che pure alla Camera, quando si tratta di assegnare i contributi ai vari gruppi parlamentari non si scherza: la decisione "bipartisan" dell'Ufficio di Presidenza ha stanziato un bel 15% in più, anche se il presidente Casini non era d'accordo. Già, i costi della politica. E sta bene. Ma non ci vuole un freno, un ripensamento, un po' di decenza?
Tornando in Piemonte, certo è difficile stabilire che cosa di diverso si sarebbe potuto fare, in alternativa, per i cittadini più in affanno con quell'incremento varato per i consiglieri tutti. Poteva essere però un segnale incoraggiante, in controtendenza appunto. Mentre tornano le inchieste che scuotono il mondo politico per ragioni poco nobili, mentre sono appena di ieri gli scandali nella sanità, mentre si deve far pagare il ticket sui medicinali ed al Pronto soccorso, mentre la stessa Regione denuncia che quasi il 20% degli anziani in strutture ricettive soffre di piaghe da decubito... Ebbene in questo cocktail assortito e contraddittorio, bastava un po' di realismo per darsi appena un tono.
Se sono "qualunquista", non me ne pento. Anche perché la politica meriterebbe un colpo d'ala che nessuno sembra voglia dare... Sarò un "utopista", ma io mi immagino ancora la politica come una missione ed un servizio, in una dimensione anche un po' ideale. Ed ovviamente a pensarla così appaio dell'altro mondo.

 

Corrado Avagnina

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