A Milano si costruisce la pace

Publish date 31-08-2009

by Simone Baroncia


La Comunità Ecumenica di Taizé, pur segnata fortemente dal dolore nell’agosto scorso quando il suo fondatore frère Roger venne ucciso, continua ad animare il “pellegrinaggio di fiducia sulla terra”, nato da un’intuizione di frère Roger per stimolare i giovani ad essere portatori di fiducia, di pace e di riconciliazione dove vivono.

di Simone Baroncia



Vi lascio la pace, vi do la mia pace: qual é questa pace che Dio dona? Prima di tutto é una pace interiore, una pace del cuore. E’ quella che permette di volgere uno sguardo di speranza sul mondo, anche se spesso è lacerato da violenze e conflitti. Questa pace di Dio è anche un sostegno affinché riusciamo a contribuire, con grande umiltà, a costruire la pace laddove è minacciata”.

Stimolati dalle parole che frère Roger stava scrivendo per l’ incontro europeo prima di essere ucciso, più di 50.000 giovani sono giunti da tutta Europa a Milano per intraprendere un viaggio di fiducia sulla terra.

I giovani non hanno gridato, non hanno manifestato; hanno contagiato la città con la loro allegria, nella convinzione che la pace si costruisce attraverso la testimonianza, come ha ribadito Papa Benedetto XVI nella lettera indirizzata a frère Alois, il nuove priore della comunità: “Possano l’ esempio del fondatore di Taizé e la testimonianza instancabile di papa Giovanni Paolo II a favore del dialogo e della pace tra gli uomini incoraggiarvi ad essere, a vostra volta, degli artigiani di pace!”.

Ed allora non stupisce che giovani di una terra martoriata da una guerra civile si trovino insieme a pregare ed a mangiare: bosniaci, macedoni, serbi hanno vissuto insieme e si sono confrontati sulla speranza per costruire la nuova Europa (il prossimo appuntamento dei giovani d’Europa sarà a Zagabria).

Si tratta di “allargare il cuore” e di diventare “testimoni di quel soffio dello Spirito”, perché la vita si riempia di bellezza, come ha affermato il cardinale di Milano, Tettamanzi. Una bellezza riscontrata nei padiglioni brulli della Fiera milanese, che è stata avvolta da grandi teloni colorati ed illuminata da tante candele, accese con accuratezza da giovani vestiti con colori dell’ arcobaleno.

Frère Alois ha dato voce all’anelito dei giovani alla fiducia: “Questa fiducia ci rende capaci di uscire dalle nostre paure. Questa fiducia ci permette di credere che c’è un avvenire, non soltanto per noi, ma per ogni essere umano sulla terra”. Una fiducia costruita nella preghiera: “La preghiera non ci isola, essa ci impegna. Pregare ci rende vigilanti. Pregare ci invita a prendere coscienza delle situazioni difficili intorno a noi, anche quando queste situazioni ci sembrano troppo complesse. Dio ci vuole felici! E questa felicità Dio la vuole per tutti gli uomini”.

"Se stiamo compiendo, con giovani di tutti i continenti, un pellegrinaggio di fiducia sulla terra, è proprio perché siamo consapevoli dell’urgenza della pace. Possiamo contribuire alla pace nella misura in cui cerchiamo di rispondere, con la nostra vita, a queste domande: Posso diventare portatore di fiducia là dove vivo? Sono disposto a comprendere sempre meglio gli altri?"
Frère Roger, incontro del 2004 a Lisbona.
di Simone Baroncia
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