Madri Coraggio Crescono

Publish date 31-08-2009

by Gian Mario Ricciardi


Sono loro a far arrestare, spessissimo, da Torino a Palermo i pusher che vendono la porcheria ai loro figli.

di Gian Mario Ricciardi

Ultimi giorni di scuola. Ultimi giorni di corse per milioni di mamme. Anni così non si dimenticano, ma li dimenticano, troppo spesso, lo Stato e i politici che hanno appena finito di rovesciare sull'onda elettorale valanghe di promesse quasi tutte irrealizzabili. La vita delle madri è un'altra cosa. Luci accese all'alba, le cose dei bimbi da trovare, mettere in borsa, lo zainetto da chiudere, il caffè ingoiato in piedi con gli occhi a qualcos'altro e la mente già di corsa. Poi i letti da rifare, le finestre da aprire, una folle ma irrinunciabile routine.
Via, tutti in auto, seggiolino da chiudere, borse, borsette, fagotti, la gimkana in strada, sosta per far scendere i piccoli. Poi la fabbrica o l'ufficio, pausa pranzo strozzata con un toast e via di nuovo galoppando verso la notte.
È così per milioni di donne che, diciamolo, hanno il giusto coraggio di scegliere di dar vita ad un figlio. Sono loro il primo tassello della società che cambia. E la loro è una vita dura: gli asili nido in Italia costano da 250 a 600 euro il mese. Se i figli sono più d'uno è già allarme rosso per i conti che non tornano.
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Qualche sindaco più sensibile c'è, qualche provincia o regione che ci ha provato ci sono. Progetti per ridurre i costi. Poca cosa nel mare magno della "fabbrica Italia" che spreca milioni di euro al giorno. Madri coraggio crescono perché se non hanno nonni vicini e generosi insieme ai loro uomini si sentono sole e abbandonate tra visite mediche, corse dal pediatra, soste nei market.
Eppure è a loro che bisogna alzare lo sguardo. Sono come le formiche che, in silenzio, costruiscono.

Nella società che si ricorda della solidarietà soltanto di fronte alle tragedie mondiali sono un punto di riferimento incrollabile. Di cui pochi purtroppo si curano.
Sono loro a far arrestare, spessissimo, da Torino a Palermo i pusher che vendono la porcheria ai loro figli davanti alle scuole; sono loro a proteggere i figli; sono loro a difenderli. Certo c'è anche chi esagera e sbaglia. C'è anche chi denuncia gli insegnanti ritenuti troppo severi o all'antica. È quasi sempre un errore. Ma sono casi limitati, le "madri coraggio" sono quelle che faranno sorridere l'Italia, per fortuna.

È sempre stato così, è vero, ma c'erano le famiglie matriarcali e patriarcali, in casa non si doveva lavorare in due per sopravvivere, i costi non erano ancora quelli di oggi. È sempre stato così, certo, ma essere mamme ora è una scelta più pesante, per fortuna in crescita.
Perché poi faranno come tante nonne che, oggi, sacrificandosi riescono a tenere in piedi famiglie sempre più fragili. Nella giornata della vita anche i vescovi le hanno ringraziate. Era ora. Sono anni che donne e uomini con i capelli brizzolati si sostituiscono a tutto ciò che lo Stato non fa. Ci sono loro accanto ai bambini nei fine settimana o la sera: lo fanno per far respirare figli e nuore. La loro è una delle testimonianze di vita più vere e così poco segnalate dai soliti “soloni” che ci spiegano come cambia il mondo.

Madri normali, madri eccezionali. Che dire di Paola Breda che ha accettato lucidamente di non farsi curare un cancro per poter far nascere il figlio sano, insieme con la bimba che già ha riempito i suoi pochi anni prima che la malattia la stroncasse? È successo a Pieve di Soligo. Scelte di madri coraggiose. Scelte irraggiungibili. Come quelle di Tonia Accardo, morta anche lei per non aver voluto curarsi e proteggere così la bimba che aveva in grembo, o di Sofia di Torre del Greco. Con loro c'è un buon drappello di donne straordinarie. Una decina almeno negli ultimi dieci anni.
di Gian Mario Ricciardi
da Nuovo Progetto Maggio 2008




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