Liberi e’ meglio

Publish date 31-08-2009

by andrea


Fra trenta anni l’Italia sarà forse un paese di vecchi. Intanto le nuove generazioni godono di un benessere materiale che non riesce a mascherare drammi, tragedie, mancanza di senso e di prospettive, incertezza e spesso incapacità di affrontare, o anche solo di sognare, pretendere, vivere un futuro.

... Ernesto Olivero

Oggi in Italia, se per sventura un giovane impazzisce, la sua famiglia precipita in un girone infernale e non è escluso che ci scappi il morto. Oggi in Italia quando un giovane entra in carcere è bollato a vita. Oggi in Italia i giovani che vivono nelle periferie urbane o nei quartieri a rischio hanno scarse possibilità di realizzarsi, di fare un corso di studi regolare, di gestire la loro libertà al meglio, di occupare il tempo libero in un posto che non sia la strada.
Oggi in Italia i giovani immigrati sovente vivono come cittadini di serie B. Oggi in Italia è difficile per i giovani coltivare ideali importanti, maturare la consapevolezza di avere responsabilità in comune con gli altri, partecipare alla vita politica e sociale, trovare una occupazione dignitosa, affrancarsi da una cultura edonistica che parla solo di diritti e non di doveri, che presenta come moralmente e socialmente accettabile solo ciò che piace, che ti fa sentire a posto unicamente quando consumi e non quando esprimi sentimenti, attese, pensieri. Oggi in Italia noi adulti dovremmo fermarci a riflettere e interrogarci su come fare per affrontare i veri problemi!
Perché non diciamo ai giovani basta con la droga - leggera o pesante che sia -, basta con lo sballo e non ci buttiamo insieme in questa società che non ha voglia di cambiare, che si trasforma perché niente cambi, per cambiarla davvero? Perché invece di avallare la convinzione che la droga leggera male non fa, non ci facciamo venire la voglia di cambiare insieme questo mondo per renderlo più vivibile, più in pace, più giusto, più rispettoso dei diritti umani universali, più libero?
L'Africa sta morendo di Aids e di lotte tribali. Nel mondo 800.000 milioni di persone soffrono la fame e la malnutrizione, 1 miliardo di persone non ha accesso all'acqua pulita. Tanta povera gente del sud del mondo vende i propri organi per sopravvivere… Ci sono miliardi di cose buone da fare, ma c'è ancora chi crede di fare solidarietà e promuovere i diritti dei giovani vendendo magliette all'insegna della marijuana!
I giovani dell'arsenale della pace non vogliono fare inutili polemiche e neanche i proibizionisti. Vogliono far sapere agli altri giovani che c'è qualcosa di più forte, di più interessante delle pasticche, dell'alcool, dello sballo. Vogliono vivere da protagonisti lottando contro la fame, contro la guerra, contro le ingiustizie. Vogliono studiare e realizzare un nuovo tipo di economia che non impoverisce e non affama, capace di liberare tutti dalla miseria, nel nord come nel sud del mondo. Vogliono tutelare le risorse naturali che appartengono a tutti, mettendole a disposizione di tutti. Vogliono liberarsi dai condizionamenti sociali, politici, culturali imposti da adulti prigionieri del potere, degli affari, delle ideologie, di un uso distorto e violento della religione. Vogliono vivere liberi, solidali, creativi.
Perché i giovani dell'occidente non si uniscono ai giovani africani, ai giovani del medioriente, ai giovani asiatici e latinoamericani per progettare insieme nuove strade di vita? I giovani non vogliono cadere nella trappola di chi fa loro credere che sono solo un prodotto di godimento e di consumo. I giovani hanno un'anima, sono persone capaci di esprimere sentimenti, creatività, fantasia, sono capaci di avere voglia di Dio, sono capaci di futuro. I giovani sono il futuro. Quanti di loro dovranno ancora schiattare di niente e per niente perché ce ne accorgiamo?
Ernesto Olivero

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