L’amore resiste

Publish date 03-02-2018

by Onofrio Colella

di Onofrio Colella - Con l’amore in testa, una matita e un palloncino abbiamo risolto un’equazione con tante incognite.
Abbiamo fatto tantissimi passaggi passeggiando, sottratto odio, moltiplicato amicizia, diviso in 57 un pacchetto di caramelle e aggiunto pace, tanta pace. Il risultato l’abbiamo portato fuori dall’Arsenale e l’abbiamo condiviso per tutto il quartiere. L’uguaglianza matematica era scritta sui volti dei bambini e nei sogni di migliaia di giovani che hanno camminato per le strade di Porta Palazzo: + siamo uniti + ci vogliamo bene + ci vogliamo bene + diventiamo fratelli.

Benvenuta pace
Ogni bambino dovrebbe poter crescere in pace senza guerra, ma questo mondo oramai è pieno di crudeltà e di cattiveria.
Voi grandi credete che vincere una guerra sia avere una potenza in più degli altri. Noi piccoli stranamente non la pensiamo così! Noi crediamo che avere “l’amore in testa” possa far avere più potenza a tutti. Fare la guerra significa sprecare delle vite che potrebbero fare delle cose incredibili.
Se volete che questo mondo sia senza guerra aiutateci anche voi nella nostra nuova missione: benvenuta pace! Addio guerra!
Sara, Wissal, Jannat, Kjadijia, Nada e Youssra

Un pezzo di cuore
Per me la pace è aiutare le persone cattive e farle diventare persone buone, amiche di tutti. Perché tutti i cattivi hanno il cuore da persone che vogliono fare male agli altri, ma secondo me c’è un pezzo di cuore buono che possono sempre usare ed aiutare i bambini, gli anziani e soprattutto la loro famiglia, perché la rabbia e le altre cose cattive non vincono mai, ma vincono solo la pace, l’amore e l’armonia. Per questo, per me nel mondo non esistono persone cattive, ma anche se ci fossero possiamo trasformarle in persone buone, perché è bello stare con le persone buone e non con quelle cattive.
Hakim

Cantieri di pace
Le città diventino cantieri di pace. Al messaggio di papa Francesco hanno risposto i giovani presenti all’Arsenale per i campi di fine anno. Sono stati loro ad animare con canti e testimonianze il Cenone del digiuno negli spazi dell’Arsenale, da sempre “cantiere” di pace.
Tutti noi siamo artigiani nel cantiere di pace che è la città, il mondo, la storia che ci passa tra le mani. Anche i bambini hanno voluto partecipare con i loro piccoli “mattoni di pace”. La condivisione con chi bussa alla porta dell’Arsenale ha concluso il momento di riflessione, cui è seguita l’annuale Marcia della Pace fino al Duomo per la messa di mezzanotte con l’arcivescovo mons. Nosiglia.

 

 

 

 

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