L’abuso del battesimo

Publish date 19-02-2017

by Flaminia Morandi

Flaminia Morandi - MINIMAdi Flaminia Morandi - Anche la Chiesa cresce nella comprensione della strada indicata dal Signore. Lo dimostra bene la storia che il regista Steven Spielberg sta per cominciare a girare sul caso di Egidio Mortara.

Chi era? Un bambino ebreo che a soli sei anni, nella Bologna dello Stato della Chiesa, in una notte del 1858 (due anni prima dell’unità d’Italia), viene strappato ai suoi genitori Momolo e Marianna e ai cinque fratellini dalla polizia pontificia e trasportato a Roma nella Casa dei Catecumeni, per essere educato nella religione cattolica. Con quale diritto? Durante una malattia infantile Edgardo era stato battezzato da una giovane domestica cattolica (e analfabeta, a differenza della datrice di lavoro) con l’acqua e il segno della croce, “su scherzevole suggerimento del droghiere Lepori”, dicono gli atti.

La domestica l’aveva detto al confessore, il confessore all’Inquisitore ed era scattato l’ordine inesorabile. A nulla era valso il dolore folle della madre e le implorazioni del padre che era rimasto per mesi a Roma, rovinandosi economicamente pur di riavere il bambino con l’aiuto della comunità ebraica romana e di numerosi avvocati. Edgardo intanto, come tutti i rapiti, viveva la sua sindrome di Stoccolma. Sottoposto a un bombardamento dottrinario, aveva cominciato a vedere nel papa, Pio IX, il suo vero padre. Non tornerà mai più nella propria famiglia e passerà direttamente dalla Casa dei Catecumeni al sacerdozio. Ma il suo non è stato un caso unico. La casa dei Catecumeni di Roma era stata costruita proprio per accogliere gli ebrei che si facevano cattolici, pochi volontariamente, alcuni per convenienza, altri, come Edgardo, perché erano stati battezzati da qualcuno.

Anche per burla, come era capitato nel 1746 a Roma alle tre bambine di Perla Misani, spruzzate con un po’ d’acqua dal cattolico Antonio Viviani. Anche se illegale, per la Chiesa il battesimo era ugualmente valido, e le tre bambine non avevano più potuto far ritorno al ghetto. Un secolo e mezzo è passato dal rapimento di Edgardo Mortara. Papi santi si sono succeduti sul trono di Pietro, hanno chiesto pubblicamente perdono, hanno visitato da fratelli il Tempio ebraico di Roma. Finalmente spogliata del potere temporale, messa alla prova dalle guerre e dall’irruzione velocissima della modernità, la Chiesa ha raccolto le forze nel Concilio ed è rinata a vita nuova. Con la stessa fatica che ogni uomo fa nella sua battaglia quotidiana contro gli istinti di male e di dominio che lo assediano, la Chiesa impara ad aprire le mani, a non voler possedere più nulla, tantomeno la coscienza degli uomini. Ognuno, solo da amare come Dio lo ama. Così com’è.

Flaminia Morandi
MINIMA
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

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