Dirigere i nostri passi sulla via della pace

Publish date 31-08-2009

by sandro


Non ho mai visto il papa così "arrabbiato" come domenica i piazza San Pietro. Non ho mai sentito il papa parlare in modo così chiaro e determinato.
La sua preoccupazione reale, vera, vorrei fosse anche la nostra.


... Ernesto Olivero

Fermiamo la guerra in Iraq, fermiamo le altre 40 guerre sparse nei cinque continenti, ma soprattutto fermiamo la vera guerra che affligge da sempre l'umanità: quella dell'egoismo che usa le armi del potere, degli affari, dell'indifferenza per affamare, per tenere nella miseria e nell'ignoranza una vasta porzione di umanità, per privarla dei diritti umani più elementari, per asservirla togliendole le libertà politiche, religiose, di informazione.
L'occidente rassomiglia un po' all'impero romano alla fine del suo ciclo storico. Proprio mentre sembra essere arrivato all'apice del potere e del successo scopre di essere minato, tarlato. Chi siamo noi uomini e donne del nord e del sud del mondo, dell'occidente e dell'oriente, che non ci accorgiamo di quanto ci sta capitando? Quante lacrime devono ancora essere versate per capire che bisogna finalmente dichiarare guerra, ma non quella che l'umanità da mille e mille anni fa periodicamente. Guerre fatte per distruggere e massacrare. Guerre che cambiano continuamente i confini e gli scenari del mondo per ottenere in fondo lo stesso risultato: far soffrire, far vivere milioni di persone con il desiderio di vendetta e di rivalsa.
 Oggi chi si dichiara a favore della pace dovrebbe compiere gesti di pace, non solo dire "no alla guerra".
Se dico di volere la pace accetto di pensare una realtà in cui non si costruiscono armi, armi che possono uccidere quattro volte.
- Una prima volta nel momento in cui sono prodotte, perché sottraggono risorse all'istruzione, alla sanità, …
- Una seconda volta perché impegnano gli scienziati ad inventare veleni e strumenti di morte sempre più sofisticati, mentre potrebbero dedicarsi allo studio di nuovi modi di coltivare la terra, nuovi farmaci…
- Una terza volta perché sparano.
- Un'ultima volta perché preparano già la vendetta degli sconfitti.
Quando dichiareremo guerra al sottosviluppo? Quando tutte le chiese collaboreranno insieme per risolvere il problema della fame? Quando la saggezza ci farà capire che abbiamo bisogno di una ONU credibile e rinnovata, espressione delle esigenze di giustizia e di libertà di tutti i popoli?
In questi giorni in cui imperversa la guerra in Iraq noi crediamo che la pace è ancora possibile. Dichiariamo che la guerra è sbagliata. In questi giorni così tragici siamo convinti che il nostro si alla pace possa fermare e sciogliere l'odio e trasformarlo in amore che soccorre, che sfama, che cura.
Fermiamo la guerra per cambiare la realtà, per dirigere sul serio "i nostri passi sulla via della pace".

Ernesto Olivero

 

 

 

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