Cristo è risorto!

Publish date 07-04-2012

by p. Cesare Falletti

di p. Cesare Falletti - Questo grido che scoppia invadendo il mondo da Oriente a Occidente è il cuore della nostra fede cristiana, ciò che accomuna le diverse confessioni, ciò che riassume tutta la forza e la speranza dei testimoni di Gesù, chiamati ad essere capaci, con la forza dello Spirito santo, di arrivare a dare anche la vita per sigillare questa fede. Ciò che, come ha detto Benedetto XVI, fa sì che il cristiano non possa essere triste, di una tristezza amara. Perché della tristezza che sgorga da una carità compassionevole il cristiano deve saper essere colpito. Cristo è risorto! La morte è l'ombra della vita, qualcosa che la segue sempre, che ne è l'immancabile appendice. L'ombra è tanto più scura quanto più la luce è forte. Così la morte fa temere quando la vita è più viva, più luminosa. L'amarezza della morte è qualcosa a cui l'uomo vuole sfuggire senza riuscirci. Più la mette da parte, più la vita diventa grigia e senza senso.

Come mai ciò che nega la vita la mette nello stesso tempo in risalto? Perché l'uomo è fatto per la vita, è creato per vivere e il Creatore non vuole e non ha mai voluto la morte dell'uomo, ma che viva. Infatti la vita genera la vita, anche se attraverso passaggi che chiamiamo morte. Ma la morte è un'altra cosa: è non volere i passaggi necessari perché la vita cresca e prenda sempre di più la sua forza e la sua luce. La nascita stessa è una passaggio di morte apparente, di distacco, di entrata in un mondo nuovo. L'amore, che è essenzialmente dono, ha un'apparenza di morte, perché si perde per l'altro. L'amicizia, che è la più bella espressione dell'amore, vive di un dono gratuito e disinteressato agli amici, non di cose estranee ma di se stessi. Il Vangelo che è la nostra Vita, la nostra salvezza, la nostra gioia e la nostra Pace ci chiede di “perdere la vita” per conquistarla. Tutte morti apparenti necessarie per vivere. Eppure tutte queste realtà belle e vitali per noi rischiano sempre di avere gusto di morte. La parola fine è sempre uno schiaffo che ci sorprende nel momento in cui siamo più assorti nella meraviglia della bellezza della vita. Nel cuore di questa notte in cui ci si smarrisce, il grido pasquale “Cristo è risorto” diventa vero Vangelo, vera Buona Novella, annuncio stupefacente di qualcosa a cui l'uomo non è abituato a pensare e che attende senza rendersene conto. La Vita ha vinto la morte, non una sola volta; non è una battaglia vinta, ma che lascia le sorti della guerra sempre drammatiche, incerte e mostruose.

È una vittoria definitiva. Cristo ha preso la natura umana e l'ha portata attraverso la morte ad una vita definitiva. Se non fosse morto la morte non sarebbe stata sconfitta; ma essendo veramente morto nella sua natura umana ed essendo risorto, con la sua umanità ha messo in ciò che distrugge l'uomo, la morte, un veleno che la rende inefficace. Possiamo morire, ma la morte non regge di fronte alla potenza della Vita, si dissolve e lascia il posto. Tutti in Cristo, che si è unito indissolubilmente a noi, risorgiamo per la vita e non moriamo più. Il nostro cammino sulla terra non è più di diminuzione in diminuzione, una vita che si consuma come una candela, ma un lasciare che la Vita ci invada prendendo il posto di ciò che è fatto per essere solo temporaneo, transitorio o, addirittura, che non dovrebbe neanche esistere, come tutte le cose che fanno male all'uomo.



Cristo è Risorto! Questo vuol dire che l'inimicizia, la guerra, l'odio, la prepotenza e l'avidità, la droga e tutte le altre cose che attraverso la dipendenza distruggono l'uomo e gli tolgono il respiro della libertà non hanno più l'ultima parola. La fede è la nostra forza, ciò che ci permette di vivere e lottare per il Bene, ciò che toglie a chi cerca la giustizia, la pace, la fraternità l'impressione di lottare con dei mulini a vento. La Risurrezione di Gesù è la vittoria dell'uomo e di Dio insieme; vittoria che apre orizzonti insospettati, al di là di ogni desiderio, perché sempre il Signore pensa più in grande dell'uomo e lo invita a sognare, andare al di là degli spazi chiusi e limitati del ragionevole, del possibile, del già constatato.

La Risurrezione ci è annunciata per essere accolta con fiducia, in un'apertura del cuore totale, in un respiro che dilata i polmoni, con un balzo che ci fa raggiungere spazi infiniti. Cristo è risorto! Gridiamolo, perché gli uomini hanno bisogno di belle notizie e hanno il diritto di ricevere LA BUONA NOTIZIA, il Vangelo, da noi cristiani. E Dio ha bisogno che la fede di qualcuno lo accolga nel suo ritorno dal regno della morte. Troverà la fede sulla terra? Questo interrogativo che Gesù stesso ha posto ai suoi discepoli è per noi una sfida. Sì, la troverà, perché la Grazia ha invaso il nostro cuore e lo Spirito santo ricevuto nel Battesimo continua a spingerci oltre i confini troppo stretti del sensibile, del logico e perfino dell'immaginabile. Dio sarà sempre più grande delle nostre anguste visioni e aspettative. Ci ha fatti per darci la sua grandezza, l'orizzonte infinito dell'amore. E qui, negli stretti orizzonti del nostro camminare sulla terra alziamo gli occhi della fede e guardiamo CRISTO È RISORTO!!

Padre Cesare Falletti
dominustecum.it

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foto: Victor Sponton

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