Quale estate per gli oratori

Da san Filippo Neri a san Giovanni Bosco, dai tempi antichi a quelli moderni, lo sport ha radici profonde negli oratori. Una frase di papa Francesco ci illumina: «Voi, in Italia, avete 3 cose grandi: il volontariato, il cooperativismo e gli oratori».

La pandemia si affaccia, purtroppo, anche sull’estate, ma le recenti aperture fanno sì che gli oratori possano interpretare un ruolo basilare, nei prossimi mesi. A questo riguardo, “Aperto per ferie” è il titolo del progetto proposto dalla Pastorale giovanile.

La Cei, infatti, ha chiesto alle comunità di non lasciare a loro stessi bambini, ragazzi e giovani, durante l’estate. Così, la formazione “on line” degli animatori, in molte diocesi, è già una realtà, mentre sono allo studio idee e progetti.

C’è la proposta di Anspi, ad esempio, di dotare i bambini di “braccialetti per garantire il distanziamento fisico”, prodotti in migliaia di pezzi, che emettono un suono, o una vibrazione, quando un’altra persona non mantiene la distanza di sicurezza.

Sono numerosi i tavoli di lavoro nati fra diocesi e regioni per riuscire a garantire, attraverso protocolli comuni, una presenza educativa, che non lasci solo nessuno, e che tenga conto, nello stesso tempo, della sicurezza necessaria.

La Lombardia è la regione più ricca, da sempre, di oratori, e più colpita dal Covid-19. Esiste, con la sigla “Odielle”, il coordinamento degli oratori delle diocesi lombarde. “Stai in zona” è “on line” sulla piattaforma Zoom, a disposizione degli animatori. Don Stefano Guidi, responsabile di Odielle, garantisce che la Lombardia è pronta.

Il Piemonte è un’altra regione particolarmente avversata dal Coronavirus. Don Luca Ramello, responsabile regionale della Pastorale giovanile di Piemonte e Valle d’Aosta, presiede il Top: Tavolo oratori piemontese, progetto sottoscritto da Chiesa piemontese e Regione Piemonte.

Anche Liguria, Triveneto, Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Puglia sono pronti a scattare. Sicuramente, sarà un’estate anomala, ma esiste la volontà comune di rispondere, con armi nuove, al nemico invisibile. L’essenziale è che tutto sia alla portata di tutti, senza alcuna esclusione.

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