Spero che ora tutti capiscano il valore della competenza

Publish date 25-04-2020

by Ernesto Olivero

CORRIERE DELLA SERA - sabato 25 aprile 2020
Intervista ad Ernesto Olivero
di Marco Castelnuovo

Ernesto Olivero: "Spero che ora tutti capiscano il valore della competenza"

Ernesto Olivero non è uno che si scoraggia. Settantanove anni ben portati, ha fondato il Sermig a Torino oltre 50 anni fa. Da allora tutto è stato «un imprevisto», ma lui ha sempre guardato avanti. Così, nel 1983 aprì l'Arsenale della pace. Così, nel pieno della tragedia del coronavirus, Olivero coltiva speranza. Tutti i suoi ospiti, oltre 400 ultimi tra gli ultimi solo a Torino, sono in casa. Nessuno ha preso il Covid-19, ma nessuno può uscire per cercare lavoro: fermi lì dentro, hanno chiesto di imparare qualche lavoretto e in pochi giorni ha aperto una falegnameria. Le donne, e le donne con i bambini, imparano l'italiano. La sera ci si ritrova tutti (distanziati) per pregare, ognuno il proprio Dio.

I dormitori sono un focolaio di contagio. Eppure siete stati risparmiati. Come mai?
"Abbiamo preso le giuste precauzioni non appena si è avuta notizia del potenziale arrivo del virus in Italia. Sarà stato metà febbraio".

Lungimiranti.
"No, è che conosciamo il valore della competenza, e a essa ci affidiamo".

Non l'hanno fatto tutti.
"Per me ciò che è capitato è un imprevisto. Non è il primo. Non abbiamo mai scherzato con il fuoco. Se ci dicono di fare una cosa, la facciamo. Ci atteniamo alle regole".

Prende le cose con grande serenità.
"La serenità è tutto, è il motivo per cui le persone quando entrano qui non se ne vanno più. Anche i più impauriti, se trovano serenità, cambiano dimensione. E accettano le regole".

Quale insegnamento dobbiamo trarre da quello che sta capitando?
"Io vorrei che si cogliesse l'occasione perché la politica faccia un salto cli qualità. Potremo benedire questo periodo, alla fine. Mi auguro che tutto il mondo capisca il valore della competenza. Amo l'Italia, spero che possa migliorare. Sogno che i politici si chiudano in una stanza e indichino i migliori per le varie cariche istituzionali. Che vincano i contenuti e la tolleranza, invece della capacità di urlare slogan".

Lei ha un rapporto molto stretto con il Presidente Mattarella. Era anche presente alla festa dell'Arsenale nel dicembre scorso.
"Se i politici italiani seguissero l'esempio del Presidente Mattarella, saremo a posto. Riesce a infondere serietà e serenità".

A proposito di competenza, a quell'incontro c'era anche Mario Draghi.
«Non lo conoscevo. L'ho visto per la prima volta in quell'occasione. Mi ha fatto molto piacere. Da quel momento è nata, quietamente, una bella amicizia>>.

Sempre a quell'incontro c'era Giorgio Gori, sindaco di Bergamo che l'ha anche nominata cittadino onorario.
"Il Sermig ha un rapporto molto stretto con Bergamo. Quello che è successo mi ha lasciato senza parole".

Cosa si sente di dire a quelle famiglie?
"Non c'è bisogno di dire nulla. Avrei pianto con chi piange. Per il resto, silenzio. Non ci siamo più abituati ma è necessario. Nella nostra comunità la preghiera è importante, ma il silenzio è basilare".

Come fate a mantenere le regole qui all'Arsenale?
"La mensa lavora su più turni. Abbiamo rivisto le stanze. Ora in un letto a castello dorme solo una persona, per mantenere il distanziamento. Abbiamo rinunciato ad alcuni spazi comuni per allargarci. Abbiamo guanti, mascherine, detergenti. E continuano ad arrivare".

Finirà che avrete troppa roba, sommersi dalla beneficenza.
"Ma noi, a nostra volta, facciamo della beneficenza con le cose che ci arrivano. Non teniamo nulla per noi. Abbiamo i magazzini pieni, ma tra tre giorni saranno vuoti: prepariamo un pacco di viveri per i più indigenti del quartiere, sono settecento famiglie composte anche da 5 o 6 persone. Viviamo con la serenità di chi non ha nulla né guadagna una lira".

Lei che ha conosciuto i grandi della terra, da Giovanni Paolo II a Madre Teresa, che ha scritto una preghiera firmata dagli ultimi tre papi, che è stato al Quirinale, pensa di poter fare qualcosa attingendo alla sua rete?
"Ho scritto una lettera. "Cari scienziati, uomini e donne forti di grande cultura ed esperienza nella difesa della salute mondiale, vorrei invitarvi a due riflessioni semplici e forse ingenue. Per un momento tornate bambini e aggiungete alla vostra solida base culturale scientifica la fantasia più libera. Unite la vostra fantasia e quella degli scienziati «bambini » di tutto il mondo. Le aspettative infantili nella battaglia contro un grande nemico comune spronano creatività e impegno verso soluzioni impreviste: è la storia della ricerca a ricordarcelo. Grazie per i bambini, gli adulti e gli anziani che state già aiutando a salvare e che salverete. Grazie per il vostro aiuto a rendere l'umanità libera da questo incubo""..

A chi intende inviarla?
"È per tutti gli scienziati, ma vorrei la leggesse Bill Gates. Lui sì capisce"

di Marco Castelnuovo

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