Lettera di Natale

Publish date 10-08-2012

by dom Luciano Mendes

Il regalo più bello è fare felici gli altri.

Vetrina addobbata per il Natale"Gesù, sono pure io un bambino. Vedo che tutti pensano al Natale come ad una festa di regali.
I negozi sono pieni di gente che compra alberi, ornamenti, presepi, dolci e tante altre cose
Sono un bambino povero, tu lo sai, Gesù.
Posso chiedere anch'io un regalo di Natale?
Sogno un mondo differente nel quale tutti i bambini abbiano il diritto di nascere, di vivere. Ci sono tanti che non hanno più famiglia. Vanno per strada, abbandonati, indifesi, senza casa. Come possono vivere così?
Penso, Gesù, che per cambiare il mondo sia necessario vincere l'egoismo ed aprire il cuore agli altri.
Perché gli uomini sono cosi divisi e chiusi in se stessi tanto da non interessarsi degli altri? Non è vero che Dio è il Padre di tutti noi? Io credo, Gesù, che siamo fratelli e sorelle. Ma vedo intorno a me tanta gente grande che non si preoccupa degli altri, non sa vedere le lacrime e le sofferenze di noi bambini.
Bimbi rom nel campo romano di via Salaria Come sarà, Gesù, questo Natale? Fa’ che tutti siano capaci di scoprire che in ogni cuore umano c'è una grande capacità di amare. Tu hai fatto il nostro cuore a somiglianza di Dio, per amare ed essere amato.
Gesù, aiuta i bambini di strada.

Un bambino"



E tu, caro fratello e sorella, che cosa farai per la vita di questi milioni di bambini? La loro vita dipende da te, da tutti noi. La loro sofferenza è frutto della nostra ingiustizia, del nostro consumismo. Non siamo capaci di condividere. Dobbiamo imparare a capire lo sguardo, le lacrime, il sorriso dei bimbi abbandonati. Le nostre nazioni, cariche d’armi e di violenza, hanno bisogno di imparare la strada del dialogo per la pace, il perdono, il rispetto alla libertà e alla dignità di ogni persona.

Disegno di un bambino sui doni di NataleQuesto Natale ci avvicini di più alla Madonna e al Signore Gesù e ci impegni alla costruzione di una società più umana e fraterna. Ogni bambino di strada ritroverà la speranza di vivere nella misura in cui noi stessi saremo capaci di vincere l’egoismo e di imparare la vera solidarietà cristiana. “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere” (Atti 20,35). Felice è chi dà.
Certo, siamo felici quando facciamo gli altri felici. Forse questo è il senso profondo dei regali che, nella notte santa e nel giorno di Natale, ci scambiamo. Il regalo è un segno di qualcosa di più intimo, più profondo: il dono di noi stessi agli altri. E qui possiamo scoprire i gesti, le parole, gli atteggiamenti che il Signore ispira: la riconciliazione a casa, la comprensione fra i famigliari, il perdono sincero, l’atteggiamento di affetto verso gli anziani, gli ammalati, verso quelli con cui viviamo, la visita alle persone isolate, l’avvicinamento a quelli da cui ci siamo allontanati per tante ragioni e molte volte senza ragione.

Gesù che nasce entra nella nostra vita per insegnarci ad amare, perché non siamo mai capaci di imparare la sua lezione completamente e così cambiare il nostro cuore e cambiare il nostro mondo. Natale è pure, e sempre, la profezia dell’incontro con Gesù non solo nel presepio, ma nella Casa del Padre. Così, ogni Natale è per noi un messaggio di pace e, pure, una esperienza crescente di speranza.

da NP 2007/10

This website uses cookies. By using our website you consent to all cookies in accordance with our Cookie Policy. Click here for more info

Ok