Da dieci anni... “il mio posto è in mezzo a voi”

Publish date 01-07-2016

by Redazione Sermig

Anche quest’anno abbiamo avuto la gioia di ritrovarci con tutti gli amici, i volontari e le famiglie dei bambini e dei ragazzi della nostra scuola, per condividere attraverso danze, canti, una recita e due sketch, il cammino fatto in questo anno scolastico. Questa volta la festa è stata anche l’occasione di un ringraziamento speciale: quello per i nostri primi 10 anni di presenza a Madaba, che sono stati possibili grazie a Dio e grazie all'amicizia con tante persone buone che Lui ha messo sul nostro cammino qui in Giordania.

Anno dopo anno la preparazione della festa diventa sempre di più per tutto l’Arsenale dell’Incontro un’opportunità di crescita e di condivisione profonda, un segno concreto del cammino che condividiamo quotidianamente per cercare di essere, tutti insieme, una presenza di pace e di bene in questa Terra. Nei mesi passati, tante carezze ce lo hanno ricordato e testimoniato: un clima disteso, un bel gioco di squadra e un grande impegno da parte dei dipendenti, delle famiglie e dei volontari; tanti aiuti – materiali donati, capacità, tempo, professionalità, offerte... – che abbiamo ricevuto e senza i quali non avremmo potuto realizzare la festa; la possibilità di condividere la festa con il segretario generale del Ministero dello Sviluppo Sociale, l’Ambasciatore d’Italia e il rappresentante della Sede Apostolica in Giordania, con Ernesto, Rosanna ed Andrea venuti apposta dall'Italia e con tantissimi amici.

Avevamo nel cuore il desiderio di condividere con tutti i partecipanti il cammino di questi dieci anni, che il titolo della festa ha ben sintetizzato: “Il mio posto è in mezzo a voi”. Lo hanno detto i bambini attraverso una recita in cui i quattro elementi naturali – aria, acqua, terra e fuoco – imparano che possono dare vita solo insieme, solo se non fanno a gara tra loro, ma si completano l’uno con l’altro. Lo abbiamo detto attraverso uno sketch i cui dialoghi sono stati scritti a partire dalle risposte anonime di tanti genitori e volontari alla domanda: “Che cosa rappresenta per te l’Arsenale?”. È stato commovente per noi vedere la semplicità e la naturalezza con cui i volontari, gli studenti e i loro genitori hanno accolto la proposta di essere per la prima volta tutti insieme sul palco a raccontare attraverso questo sketch che l’Arsenale è un luogo in cui ognuno può portare il suo aiuto, sia che venga ogni giorno, sia che lo faccia a distanza; un luogo che raccoglie insieme persone diverse, con necessità diverse, ma unite dal desiderio di fare delle loro diversità una ricchezza e un aiuto reciproco; un luogo in cui ciascuno si sente a casa, perchè abbiamo imparato nei fatti che solo se ciascuno di noi trova il suo posto in mezzo agli altri l’Arsenale, Madaba, la Giordania e il mondo intero saranno casa per tutti, come Dio li ha pensati.
Eravamo quasi un migliaio e il silenzio con cui la gente ha seguito quello che avveniva sul palco ci ha meravigliato.

Ernesto Olivero nel suo intervento ha toccato il cuore di tutti i presenti e ha ripercorso il cammino del Sermig in Giordania sottolineando il senso più profondo della nostra missione: “25 anni fa è iniziata la nostra amicizia con questa Terra Santa che si chiama Giordania. Il Patriarcato di Gerusalemme ci ha accolto, la Casa Reale ci ha accolto, ma ci avete accolto specialmente voi, gente come noi. E 10 anni fa quest’amicizia ha messo radici qui a Madaba ed è diventata casa per i vostri figli, figli che amiamo perdutamente, figli che abbiamo avvolto con il nostro amore uno per uno.
Essere qui oggi mi conferma ancora una volta che la pace se è abbracciata dalla giustizia, dall'uguaglianza, dal rispetto, dall'accoglienza , non è un sogno ma è possibile! Viviamo un tempo difficilissimo, ma proprio in questo tempo difficilissimo noi crediamo alla pace. Proprio in questo momento difficilissimo, pieno di paura, noi siamo qui con voi a dire che la pace è possibile. Basta vedere i vostri volti. Continuiamo a credere che la pace è possibile, che l’odio non vincerà, perchè la luce e la pace annullano il buio. Ma dobbiamo farci coraggio reciprocamente. Questo coraggio lo vedo nei volti di voi mamme che avete avuto fiducia in noi e ci avete portato i vostri bambini, bambini che ora cantano, ballano, ballano davvero! [...] Perchè questi bambini hanno avuto fiducia in noi, hanno guardato la nostra faccia e hanno capito che gli volevamo bene, hanno capito che gli vogliamo bene. E il bene annulla la paura! [...] E questi bimbi ci chiedono di continuare ad aiutare tutti i bambini del mondo, perchè i bambini sono il dono più prezioso che Dio ci ha dato. [...] E noi continuiamo a credere che con Dio nel cuore tutto ciò che sembra impossibile diventa possibile. I vostri occhi, i vostri cuori, la vostra presenza ce lo dimostrano. E con questo sentimento vi dico una cosa importante: vi voglio bene!”.

L’Ambasciatore d’Italia ha sottolineato l’impegno che accomuna Giordania e Italia nel costruire la pace e l’importanza della testimonianza dell’Arsenale dell’Incontro in questo cammino comune: “70 anni fa è stato fondato il Regno Hashemita di Giordania ed è nata la Repubblica Italiana. C’è una caratteristica che accomuna i nostri due Paesi, quella di essere due Stati di pace, dialogo e inclusione. Abbiamo in tutto il mondo un compito comune che è quello di restaurare i ponti e non costruire muri. E inclusione vuol dire prima di tutto non lasciare indietro nessuno. Questo è il motivo per cui sono estremamente contento e onorato della testimonianza della festa di oggi, in cui tutti questi bambini ci dimostrano che è possibile non lasciare indietro nessuno. [...] Arsenale dell’Incontro significa casa dove persone diverse si incontrano in una caratteristica che li accomuna. C’è un’espressione molto bella in arabo che dice bene questo spirito, che è karama, dignità: penso che nel difendere la dignità umana anche se proveniamo da culture e religioni differenti ci incontriamo su un terreno comune. E non c’è posto migliore di Madaba per dimostrare questo incontro e questo impegno. Perciò, pace e grazie a tutti!”.

Anche il segretario generale del Ministero per lo Sviluppo Sociale ha ringraziato per il grande sforzo che viene fatto dagli italiani per i bambini e i ragazzi diversamente abili, per l`amore e la cura che qui ricevono, per il sostegno che viene dato loro per aiutarli ad essere sempre più membri attivi della società.

Al termine della festa tutti sono andati via contenti e ringraziando per quello che avevano ricevuto. Moltissimi si sono fermati ad aiutare i volontari a pulire e a mettere in ordine, dimostrandoci con tanti piccoli gesti che davvero qui si sentono a casa e sentono che condividiamo qualcosa di importante insieme.
Tutto questo ci dà speranza e ci ha fatto toccare con mano ancora una volta che al di là dei problemi e del buio che possono esserci intorno a noi, il bene parla davvero a tutti. E un passo alla volta, senza fare rumore, si apre la strada in tanti cuori.

La Fraternità del Sermig a Madaba
sermig.org/it/giordania





This website uses cookies. By using our website you consent to all cookies in accordance with our Cookie Policy. Click here for more info

Ok