Quanto mi acchiappano questi brani autostradali!
Lo schema è un classico: rullante 2/4, giro di basso ipnotico, suono largo, che però spinge sul ritmo, chitarra che sciorina “power chords” nei punti chiave, pochi ma sostenuti, pad birichino che lega il tutto, coretti astuti, qualche stacchino gustoso.
L’assolone stacciavesti di chitarra su questi brani non serve e difatti il chitarrista sta in galleria, ogni tanto sguiscia, ma non si espone più di tanto.
Sono brani che ti danno il ritmo della giornata. Grazie a John Prine, mancato da poco per Covid, per avercelo regalato.
It’s long way to home.
Clicca sull'immagine per ascoltare il brano
|