Festa di fine anno all’arsenale dell’incontro

Publish date 24-09-2012

by Andrea Gotico

Madaba - Giordania: Il 9 giugno scorso abbiamo festeggiato la fine dell’anno scolastico insieme agli studenti della scuola e alle loro famiglie, alla presenza del Sindaco di Madaba, dei rappresentanti del Ministero degli Affari Sociali, di Ernesto Olivero e di tanti amici e volontari. Eravamo più di 1000! Oltre 80 bambini e ragazzi si sono alternati sul palco, esibendosi in canti, danze e sketch. Al centro di tutto l’idea che le nostre diversità se sappiamo incontrarci e lavorare insieme sono e possono diventare sempre di più ricchezza per tutti. Perché un mondo in cui non esistessero le differenze sarebbe come un paesaggio tutto bianco.
La festa è culminata in una recita che abbiamo intitolato “I colori”. Ve la raccontiamo attraverso le parole di Asrar, una delle nostre insegnanti, che qualche settimana fa l’ha descritta così durante la parte in piazza dell’incontro di preghiera del martedì all’Arsenale della Pace:

La recita parla di quelli che sono i nostri obiettivi e racconta il tipo di attività che abbiamo svolto e vogliamo svolgere con i ragazzi, non solo per quello che riguarda il percorso scolastico, ma anche come Sermig.
L’idea della recita si basa sulle differenze che ci sono nella vita di tutti i giorni e quanto sia importante, perché la vita abbia un senso, che queste differenze si uniscano. Una recita che parla della vita. Quando non ha i colori è bianca, non ha significato e non ha bellezza. Se il sole, il cielo, gli alberi sono tutti di colore bianco, nessuno ha il proprio colore e per questo la natura non è contenta.

C’erano poi quattro bambini che rappresentavano quattro colori della natura: azzurro, verde, giallo, marrone. Questi quattro colori volevano aiutare la natura perché prendesse senso. Come fare? La prima idea: dare ognuno il proprio colore a tutto. Ma la natura, anche se non era più bianca, aveva un solo colore e, di nuovo, non era felice. Non era stata una bella idea, non era quello che tutti volevano, perché la nuvola non voleva diventare gialla, il sole non voleva diventare verde... Per cui i quattro colori si sono inventati una nuova soluzione: collaborare! Ognuno doveva dare ad una parte della natura il suo colore in modo che ogni cosa avesse la sua caratteristica e fosse contenta di quel che era. La parte finale della recita mostrava che tutta la natura aveva raggiunto la sua completezza perché ogni elemento – il sole, il cielo, l’albero, la terra – era al suo posto così come era stato pensato, a fare ciò per cui era stato voluto.

L’idea che abbiamo voluto trasmettere è che ognuno di noi, per dar senso alla propria vita e anche al mondo, deve dare quello che è e avere la possibilità di essere chi è. Questo è significativo perché è un po’ l’obiettivo che abbiamo come Sermig anche nel lavoro che facciamo.
Noi lavoriamo con bambini che hanno delle disabilità. Ma questo non vuol dire che essi non hanno alcuna possibilità, vuol dire che hanno delle capacità diverse da quelle di qualcun altro”.

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