Nemmeno mia mamma...
Publish date 16-04-2013
Ogni venerdì sera, all’Arsenale della Speranza, facciamo un incontro chiamato “Una casa che accoglie”. Testimonianze, video, riflessioni... ci aiutano a condividere con i nostri ospiti, soprattutto con i nuovi arrivati, la storia e l’esperienza degli Arsenali, del Sermig, del nostro fondatore, dell’amicizia con Dom Luciano...
L’obiettivo dell’incontro é trasmettere un po’ della nostra storia spirituale e pratica, le gioie e i dolori, il modo in cui tutto é stato possibile, e continua ad esserlo, grazie a molte persone dispobili che si fidano di noi, che ci appoggiano e che continuano a pensare e a sognare, insieme a noi, come migliorare una casa che ha giá accolto oltre quarantatremila persone.
Nella seconda parte dell’incontro c’é la possibilità di fare domande, riflessioni, di criticare o dare suggerimenti... é il momento in cui emerge sempre qualcosa di nuovo, mai banale, che ci aiuta a crescere e ad uscire da quel salone con una speranza rinnovata!
Venerdí scorso, uno dei partecipanti ha iniziato il suo “discorso” ringraziando per il nuovo dormitorio: “Io sono un muratore, ma sono arrivato qui senza più nulla... Questa casa mi ha accolto e mi ha offerto la possibilità di perfezionare le mie capacità professionali con un corso nell’area di costruzione civile. L’altro giorno, quando sono entrato nel nuovo dormitorio e mi sono sdraiato sul letto ho pensato: ‘nemmeno mia mamma, quando ero a casa, mi ha mai preparato un letto con così tanta cura...’”.
Noi non vogliamo trattenere questo ringraziamento, ma lo vogliamo “restituire” a Dio e a tutti coloro che, in modi diversi, hanno detto un si a quest’avventura, perchè senza l’aiuto di tanti amici, senza l’aiuto di migliaia di persone di buona volontà, non avremmo potuto fare nulla. É sempre bene ricordarcelo!
Simone Bernardi
Fraternità della Speranza
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