Il centro di San Paolo, in silenzio per la pace

Publish date 14-10-2014

 

A Napoli, al 4° Appuntamento Mondiale dei Giovani della Pace, nelle prime file sotto il palco, c’era anche un piccolo gruppo di giovani brasiliani, facilmente identificabili per le loro magliette verdi con una scritta giallo oro in italiano: “Se cambio io, il mondo cambia – Comincio io”. Erano i giovani del gruppo “A Praça”, legati all’Arsenale della Speranza di San Paolo. Scopri una delle tante iniziative con cui si sono preparati all’incontro di Napoli…

San Paolo, Praça da Sé, Sabato 27 settembre 2014, 10 del mattino. Davanti all’imponente cattedrale che tutto osserva, molte cose accadono… Un gruppo ben organizzato prepara i gazebo per una festa cinese. Un pupazzo gigante con i tratti di un candidato politico danza e distribuisce i suoi santini. I predicatori di sempre sono sparsi qua e là. I molti “abitanti” della piazza pure.
Presto si aggiunge anche il signore del gruppo di quelli che espongono sempre qualche manifesto vicino al “punto zero” della città. Infine, molti aspettano l’arrivo di un corteo che si concluderà proprio in quel punto con un comizio politico.

Come richiamare l’attenzione in mezzo a tutto questo movimento? Ci sarebbe bisogno di gridare molto, e molto forte! O basterebbe fare silenzio, tacere...

Siamo arrivati lì con un po’ di timore. La nostra proposta era semplice: abbiamo portato sedie e cuscini con l’idea di invitare le persone a sedersi e a fare un momento di silenzio per la pace, durante il quale avrebbero potuto leggere un appello alla coscienza scritto e firmato da noi: I giovani dell'A Praça, in sintonia con il 4º Appuntamento Mondiale Giovani della Pace. Ma chi avrebbe fatto attenzione? E se non si fosse fermato nessuno? Se nessuno avesse accettato di leggere la lettera? Non cercavamo le folle... Ogni persona raggiunta, avrebbe avuto, per noi, il valore del mondo intero. Ma avremmo raggiunto qualcuno?

Le nostre paure sono scomparse quasi subito. È bastato allestire lo spazio e la gente ha cominciato ad apparire. Pochi, in realtà, di quelli che avevamo invitato, ma, stranamente, in mezzo a tutti gli stimoli e proposte di quella piazza, un numero significativo di persone che passavano di li si è fermato per partecipare al nostro incontro!

Alcune signore che stavano accompagnando un gruppo in visita alla cattedrale. Tre amici del nord-est alla ricerca di una nuova opportunità a San Paolo, molto colpiti dalla freddezza della metropoli. I residenti abituali della piazza. Un giovane padre che portava il figlio a fare una passeggiata. Una signora che è andata da sola alla Praça da Sé per partecipare alla manifestazione politica e che, in realtà, era alla ricerca di qualcuno che potesse ascoltare una grande ingiustizia sofferta e che nella nostra lettera ha ritrovato un po’ di conforto. E poi i tanti passanti, coloro che andavano al lavoro. In più, naturalmente, gli amici che hanno accettato il nostro invito e che si son lasciati commuovere dalla lettera e ci hanno aiutati ad accogliere altre persone.

Uno di noi, al termine dell’incontro, ha scritto un messaggio su whatsapp dicendo che non avrebbe mai potuto immaginare, al giorno d’oggi, di “vedere qualcuno fermarsi per leggere una lettera in una piazza. E poi è stato bello vedere tante persone emozionarsi!”.

Non conta quante persone si sono fermate per leggere il nostro appello. Come abbiamo detto, ogni persona raggiunta avrebbe avuto per noi il valore del mondo ed è stato così. Ognuna di loro era con noi a Napoli, dove abbiamo incontrato una piazza stracolma di persone che erano li per gli stessi ideali ed impegni. Adesso siamo rientrati in Brasile, con il sogno di invitarvi tutti, un giorno, ad un Appuntamento Mondiale dalle nostre parti...
A presto.

I giovani dellA Praça*
Fb.com/aapraca

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