Papa Francesco incontra la Fraternità del Sermig

Publish date 07-01-2023

 

      


Sabato, 07.01.2023
Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco riceve in Udienza i Membri del Servizio Missionario Giovani (SERMIG).
 

Saluto di Ernesto Olivero al Santo Padre


Caro Santo Padre, grazie: abbiamo tanto desiderato questo incontro, pregando per lei. Dirò in breve la nostra storia lunga. Mi chiamo Ernesto Olivero, sposato, papà e nonno. Maria, mia moglie amatissima, ora è in Cielo. Il Sermig è nato perché le ho obbedito: sposati da poco, facevo parte di tanti gruppi missionari e lei mi chiese di concentrarmi su un unico impegno. Così, grazie a Maria e ai miei amici, nacque il Sermig, Servizio Missionario Giovani.

Era il 1964. Volevamo aiutare i più poveri e combattere la fame nel mondo. Poi il nostro progetto si è esteso in diverse direzioni. Una delle più importanti, la formazione dei giovani: ora migliaia di ragazzi ogni anno vivono un periodo formativo all’Arsenale della Pace, la nostra casa di Torino.

Anche noi nel tempo siamo stati formati. Dagli incontri che abbiamo avuto. Tanti, ma ne nomino solo due. Giorgio La Pira ci fece conoscere la profezia di Isaia e il tempo in cui le armi diventeranno strumenti di lavoro e di pace. Papa Paolo VI ci disse che da Torino, città di santi, poteva partire con noi una rivoluzione d’amore. Solo dopo scoprimmo che a Torino, a Porta Palazzo, il quartiere dei santi sociali, c’era un vecchio arsenale militare.

Un rudere di oltre 40.000 mq dove erano state fabbricate le armi delle guerre del Risorgimento, della prima della seconda guerra mondiale. Con stupore pensammo che forse era quello il luogo dove far vivere insieme la profezia di Isaia e la rivoluzione d’amore che sperava papa Paolo VI. Pregammo per anni Maria Consolata.

Il 2 agosto 1983 ottenemmo dal Comune di Torino l’arsenale. Con un patto: che lo restaurassimo con le nostre forze. Significava centinaia di milioni di euro e noi non avevamo un soldo, solo un sogno.

L’Arsenale della Pace è nato così grazie al lavoro gratuito di milioni di persone, giovani e adulti, che hanno restituito tempo, professionalità, risorse. Ora è una casa sempre aperta a chi ha bisogno di casa: poveri, giovani, smarriti. Una casa dove cerchiamo di vivere da semplici cristiani, unendo la preghiera alla carità verso i poveri, l’ascolto della Parola di Dio al servizio reso ai giovani.

Negli anni è arrivato anche l’Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile per accogliere le persone di strada; l’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania per i diversamente abili, luogo di convivenza tra cristiani e musulmani; l’Arsenale dell’Armonia sulla collina di Torino che accoglie bambini gravemente malati.

Se lei visitasse uno degli Arsenali, siamo certi che si commuoverebbe a vedere la gara di solidarietà che si è creata intorno a noi. All’Arsenale di Torino, per esempio, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, migliaia di persone si sono rimboccate le maniche, hanno portato 1500 tonnellate di aiuti che con un ponte di solidarietà sono arrivati direttamente nelle zone colpite. Questo è il miracolo degli Arsenali.

Le persone che vedono in quest’opera una speranza e si uniscono all’impegno per la pace, al no deciso ad ogni guerra che è il sogno a cui non rinunceremo mai. Grazie a loro il Sermig è cresciuto. Grazie ai SÌ, le vocazioni che compongono la Fraternità della Speranza: famiglie, singoli, sacerdoti, consacrati e consacrate, giovani. Il primo SÌ è stato quello di Rosanna Tabasso. Da quando mi sono volontariamente dimesso, è lei la responsabile del Sermig. Grazie Santo Padre! Le vogliamo bene!

Ernesto Olivero


Discorso del Santo Padre


Cari fratelli e sorelle, buongiorno e benvenuti!
Grazie, caro Ernesto, per il tuo saluto. E grazie a tutti voi di essere venuti. Saluto anche i membri del Sermig che non hanno potuto venire e partecipano a distanza.
Oggi abbiamo l’occasione di ringraziare insieme il Signore per il Sermig, che è una specie di grande albero cresciuto a partire da un piccolo seme. Così sono le realtà del Regno di Dio. Il piccolo seme il Signore l’ha gettato a Torino all’inizio degli anni Sessanta. Un tempo molto fecondo, basta pensare al Pontificato di San Giovanni XXIII e al Concilio Vaticano II. In quegli anni sono germogliate nella Chiesa diverse esperienze di servizio e di vita comunitaria, a partire dal Vangelo.

E là dove c’è stata una continuità, grazie ad alcune vocazioni che hanno ricevuto risposte generose e fedeli, queste esperienze si sono strutturate e sono cresciute cercando di corrispondere ai segni dei tempi. Il Sermig, Servizio Missionario Giovani, è una di queste. È nato a Torino da un gruppo di giovani; ma sarebbe meglio dire: da un gruppo di giovani insieme al Signore Gesù. Del resto, Lui lo disse chiaramente ai suoi discepoli: «Senza di me non potete fare nulla» (Gv 15,5). Dai frutti si vede chiaramente che al Sermig non si è fatto mero attivismo, ma si è lasciato spazio a Lui: a Lui pregato, a Lui adorato, a Lui riconosciuto nei piccoli e nei poveri, a Lui accolto negli emarginati.
Nella storia del Sermig ci sono tanti avvenimenti, tanti gesti che si possono leggere come piccoli e grandi segni di Vangelo vivo. Ma tra tutti ce n’è uno che, in questo momento storico, risalta con una forza straordinaria. Mi riferisco alla trasformazione dell’Arsenale Militare di Torino nell’“Arsenale della Pace”. Questo è un fatto che parla da solo. È un messaggio, purtroppo drammaticamente attuale.

Anche qui, dobbiamo stare attenti a non “uscire di strada”. L’Arsenale della Pace – come le altre realizzazioni del Sermig, e in generale tutte le opere delle comunità cristiane – è un segno del Vangelo non tanto per i numeri che quantificano l’operazione. Non bisogna fermarsi a questo. L’Arsenale della Pace è frutto del sogno di Dio, potremmo dire della potenza della Parola di Dio.
Quella potenza che sentiamo quando ascoltiamo la profezia di Isaia: «Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, / delle loro lance faranno falci; / una nazione non alzerà più la spada / contro un’altra nazione, / non impareranno più l’arte della guerra» (2,4). Ecco il sogno di Dio, che lo Spirito Santo porta avanti nella storia attraverso il suo popolo fedele. Così è stato anche per voi: attraverso la fede e la buona volontà di Ernesto, di sua moglie e del primo gruppo del Sermig è diventato il sogno di tanti giovani. Un sogno che ha mosso braccia e gambe, ha animato i progetti, le azioni e si è concretizzato nella conversione di un arsenale di armi in un arsenale di pace.
E che cosa si “fabbrica” nell’Arsenale della Pace? Che cosa si costruisce? Si fabbricano artigianalmente le armi della pace, che sono l’incontro, il dialogo, l’accoglienza. E in che modo si fabbricano? Attraverso l’esperienza: nell’Arsenale i giovani possono imparare concretamente a incontrare, a dialogare, ad accogliere. Questa è la strada, perché il mondo cambia nella misura in cui noi cambiamo. Mentre i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle, ci vogliono luoghi in cui si possa sperimentare la fraternità. Ecco la parola: fraternità.

Infatti il Sermig si chiama “fraternità della speranza”. Ma si può dire anche l’inverso, cioè “la speranza della fraternità”. Il sogno che anima i cuori degli amici del Sermig è la speranza di un mondo fraterno. È il “sogno” che ho voluto rilanciare nella Chiesa e nel mondo attraverso l’Enciclica Fratelli tutti (cfr n. 8). Voi condividete già questo sogno, anzi, ne fate parte, contribuite a dargli carne, a dargli mani, occhi, gambe, a dargli vita. Di questo voglio rendere grazie a Dio con voi, perché questa è un’opera che non si può fare senza Dio. Perché la guerra si può fare senza Dio, ma la pace si fa solo con Lui.

Cari amici del Sermig, non stancatevi mai di costruire l’Arsenale della Pace! Anche se l’opera può sembrare conclusa, in realtà si tratta di un cantiere sempre aperto. Questo voi lo sapete bene, e infatti in questi anni avete dato vita all’Arsenale della Speranza a San Paolo del Brasile, all’Arsenale dell’Incontro a Madaba in Giordania, all’Arsenale dell’Armonia a Pecetto Torinese.
Ma tutte queste realtà: la pace, la speranza, l’incontro, l’armonia, si costruiscono solo con lo Spirito Santo, lo Spirito di Dio. È Lui che crea la pace, la speranza, l’incontro, l’armonia. E i cantieri vanno avanti se chi ci lavora si lascia lavorare dentro dallo Spirito. Voi mi direte: e chi non crede?, e chi non è cristiano? Questo a noi può sembrare un problema, ma certo non lo è per Dio. Lui, il suo Spirito, parla al cuore di chiunque sappia ascoltare. Ogni uomo e donna di buona volontà può lavorare negli Arsenali della pace, della speranza, dell’incontro e dell’armonia.

Tuttavia, ci vuole qualcuno che abbia il cuore ben radicato nel Vangelo. Ci vuole una comunità di fede e di preghiera che tiene acceso il fuoco per tutti. Quel fuoco che Gesù è venuto a portare sulla terra e che ormai arde per sempre (cfr Lc 12,49). Qui si vede anche il senso di una comunità di persone che abbracciano integralmente la vocazione e la missione della fraternità e la portano avanti in maniera stabile.
Cari fratelli e sorelle, vi ringrazio tanto per questo incontro, e soprattutto per la vostra testimonianza e il vostro impegno. Andate avanti! La Madonna vi custodisca e vi accompagni. Vi benedico di cuore, e vi chiedo per favore di pregare per me.

Papa Francesco

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Servizio TG1


Servizio TGR Piemonte


www.vaticannews.va
ll Papa: non stancarsi mai di costruire con i giovani l’Arsenale della Pace

www.agensir.it
Papa Francesco: a Sermig, “non si è fatto mero attivismo, ma si è lasciato spazio” al Signore
Papa Francesco: a Sermig, “i signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli e sorelle”

www.avvenire.it
Udienza. Il Papa al Sermig: «Dialogo, incontro, accoglienza le armi della pace»

www.interris.it
Papa Francesco incontra i giovani del Sermig: “L’Arsenale della pace è un segno del Vangelo”

www.rainews.it
I volontari del Sermig in udienza da Papa Francesco

www.osservatoreromano.va
Fabbricare le “armi” dell’incontro del dialogo e dell’accoglienza

www.vatican.va
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AI MEMBRI DEL SERVIZIO MISSIONARIO GIOVANI (SERMIG)

www.exaudi.org
"Non stancatevi mai di costruire l’Arsenale della Pace!"

www.farodiroma.it
“I signori della guerra costringono tanti giovani a combattere i loro fratelli”. Papa Francesco incoraggia l’Arsenale della pace fondato da Ernesto Oliviero

www.lospiffero.com
Papa: fare arsenali di pace drammaticamente attuale

www.acistampa.com
Papa Francesco, la pace è un cantiere sempre aperto che deve essere radicato nel Vangelo

iltorinese.it
Papa Francesco a Ernesto Olivero: “Amici del Sermig, non stancatevi!”

www.agenziagiornalisticaopinione.it
Vaticannews.va - Incontro con membri Servizio Missionario Giovani - Papa Francesco:"L'Arsenale di pace frutto del sogno di Dio"



foto: Vatican Media

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