L'Arsenale della Pace durante la Pandemia

Chiusi insieme con chi ne ha bisogno, 

Aperti a chi ha bisogno
... Ma c'è bisogno del vostro aiuto

 

In questa pagina vogliamo tenere viva la memoria di quello che è stao possibile fare grazie all'aiuto di migliaia di persone a favore di chi una casa non l'aveva e di chi duramnte la Pandemia di Covid19 è scivolato in una condizione socio economica difficile e che ha cercato alla nostra porta un aiuto. 

Per non dimenticare e pieni di riconoscenza. 


Rosso, arancione, giallo… i colori delle Regioni possono essere diversi ma hanno in comune il fatto che dopo mesi di tentativi di ripresa, siamo ripiombati in una situazione difficile… per le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, per i bambini, per i giovani, per gli uomini e le donne di strada, che restano sempre all’ultimo posto.

Oggi, come a marzo, ci siamo detti che non potevamo chiudere la casa e, prestando attenzione al distanziamento, alla sicurezza da non trascurare mai, ma soprattutto alla speranza che siamo chiamati a condividere, abbiamo cercato soluzioni di aiuto.
 

Abbiamo scelto di continuare a tenere aperte le accoglienze per donne maltrattate, mamme con bambini, giovani scappati dalla guerra, uomini senza casa, anziani che non hanno altra famiglia che questa. A molti di loro offriamo la possibilità della scuola: conoscenza della lingua e della cultura italiana, perché nessuno si senta “ultimo” e possa sfruttare questo tempo per imparare e per integrarsi. Accogliamo anche bambini in cura oncologica provenienti da altri Paesi con le proprie famiglie, accolti presso l’Arsenale dell’Armonia, sulla collina di Torino.
 

Proseguiamo anche, in collaborazione con il Comune di Torino, la distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie del quartiere di Porta Palazzo, in situazione economica di grande fragilità. Il bisogno di generi di prima necessità è grande: tante sono le risorse spese per questa attività che offre risposte a 800 famiglie ogni mese.
 

Grazie alla disponibilità di tanti volontari, ogni giorno ci colleghiamo in videochiamata con i bambini di “Felicizia” dell’Arsenale della Piazza, per fare insieme i compiti! È un’attività di sostegno scolastico e di vicinanza, per 200 bambini e ragazzi 22 nazionalità diverse, immigrati di seconda generazione, nati in Italia da genitori stranieri e residenti nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, in un contesto di povertà e svantaggio economico, linguistico, culturale e sociale a cui si aggiunge una fragilità psicologica che rischia di fare rimanere ancora più indietro, chi già prima faceva molta fatica.

Presso il poliambulatorio Giovanni Paolo II manteniamo aperto l’accesso alle cure sanitarie per tutti, in particolare le cure specialistiche spesso troppo costose e irraggiungibili. Prestiamo particolare attenzione alle donne, spesso in secondo piano, con percorsi di prevenzione e educazione alla salute anche in riferimento alla crescita dei figli. Offriamo supporto psicologico per dare a famiglie, giovani, adolescenti strumenti che permettano di conoscersi, di chiamare per nome i diversi stati d’animo e aumentare il senso di resilienza.
 

Abbiamo realizzato una nuova edizione di “Piazza Giovani”, una diretta “social” per stare vicino ai giovani in tutte le regioni d’Italia, dove poter condividere le proprie paure e speranze, e riflettere ogni settimana su parole importanti… attesa, relazioni, verità, giustizia… per darci gli strumenti per affrontare questo tempo.
 

In ogni azione, cerchiamo di offrire occasioni di rielaborare l’incertezza che l’isolamento del Covid crea in tutti, piccoli e grandi, dando un nome alle paure e tentando di costruire percorsi che possano far intravedere la luce in fondo al tunnel.
 

Tutto è realizzato negli spazi dell’Arsenale, che continuano ad essere soggetti a severe misure di prevenzione e sicurezza: presidi sanitari (mascherine, disinfettanti, termometri per la temperatura…), attenzione all’igiene e sanificazione degli spazi. Un impegno gravoso sia dal punto di vista umano che economico, ma possibile grazie al contributo di tanti, singoli, aziende, enti…
 

Perché il nostro operato possa continuare, abbiamo bisogno del tuo aiuto. Il tuo sostegno ci permetterà di garantire i pasti, le notti di ospitalità, le cure mediche, i presidi sanitari di sicurezza per chi non ha un posto dove stare o non ha accesso ai beni di prima necessità.
Perché, anche oggi, rimanga accesa la speranza.

La Fraternità della Speranza - Sermig

 

 


     

     



TG2 dall'Arsenale della Pace - 14/4/2020                                        TGR Piemonte dall'Arsenale della Pace - 2/4/2020
     

In questo tempo di quarantena, subito ci siamo detti che non potevamo chiudere la casa a donne e uomini che non hanno dove vivere: donne maltrattate, mamme con bambini, giovani scappati dalla guerra, uomini senza casa, anziani che si sono affidati a noi e non hanno altra famiglia che questa. Abbiamo scelto di tenere aperte tutte queste accoglienze. Gli ospiti, circa 200, rimangono in casa 24 ore su 24, sono divisi in piccoli gruppi e durante la giornata svolgono diverse attività. Tra gli accolti ci sono anche alcuni bambini in cura oncologica provenienti da altri Paesi con le proprie famiglie: la loro situazione di particolare fragilità li obbliga ad un isolamento completo presso l’Arsenale dell’Armonia, a Pecetto Torinese. Tutti gli spazi dell’Arsenale sono soggetti a severe misure di sicurezza:  presidi sanitari (mascherine, disinfettanti, termometri per la temperatura…), attenzione all’igiene e sanificazione degli spazi. Un impegno gravoso sia dal punto di vista umano che economico.


Accanto all’accoglienza diretta, l’Arsenale si è attivato per stare accanto a chi si trova in una situazione di difficoltà:

>>   Distribuzione di generi di prima necessità alle famiglie del quartiere Aurora, Borgo Dora e Porta Palazzo, che si trovano nella Circoscrizione 7 del Comune di Torino che non riescono a acquistare beni alimentari presso i supermercati, a causa di una situazione economica di grande fragilità. Il servizio è una risposta alle tante richieste di aiuto ricevute al nostro centralino. Il bisogno di generi di prima necessità è grande: tante sono le risorse spese per questa attività.

>>   Visite mediche per soggetti vulnerabili, possibili grazie a medici che restituiscono gratuitamente le proprie competenze presso il nostro Poliambulatorio.

>>   Videochiamate di sostegno scolastico e di vicinanza con i bambini di “Felicizia” dell’Arsenale della Piazza, 22 nazionalità diverse, provenienti da famiglie delle fasce più deboli della popolazione di Porta Palazzo.

>>   “Piazza Giovani”. Una diretta “social” per stare vicino ai giovani delle zone più colpite in Italia (Bergamo, Padova, Modena, ecc). Uno spazio dove poter interagire e condividere le proprie paure e speranze, con la partecipazione di testimoni e ospiti significativi. Tra questi, Anna Ascani, viceministro dell’Istruzione; Max Laudadio, conduttore televisivo; Simona Atzori, ballerina; Giorgia Benusiglio, testimonial antidroga; Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo e tanti altri.

Perché il nostro operato possa continuare, abbiamo bisogno del tuo aiuto, oggi più che mai. Il tuo sostegno ci permetterà di garantire i pasti, le notti di ospitalità, le cure mediche, i presidi sanitari di sicurezza per chi non ha un posto dove stare o non ha accesso ai beni di prima necessità.
Perché, anche oggi, rimanga accesa la speranza.


Gli Arsenali al tempo del Coronavirus


La speranza che ci resta al fianco

C'è un principio che ho cercato sempre di vivere, quello dell'imprevisto accolto. È l'atteggiamento di chi davanti a un problema prova a capire, cercare, intuire un senso. Il coronavirus è un imprevisto molto grande, ci sta spiazzando, perché cambia le nostre abitudini, fa entrare la paura nelle ossa, ci nega addirittura il calore di un abbraccio. Penso al dolore delle vittime, a chi purtroppo è morto lontano dai propri cari. Penso alle loro famiglie, al trauma che stanno vivendo. Ma vedo anche i volti di chi sta lottando: medici, scienziati, infermieri, personale sanitario, centinaia e centinaia di volontari che continuano ad essere vicini soprattutto ai più fragili. Per quanto ci riguarda, abbiamo deciso di tenere aperte le nostre accoglienze. Abbiamo chiuso tutte le altre attività, ma quelle no. I poveri devono continuare a trovare nell'Arsenale della Pace un riparo. Se li mandassimo via, forse saremmo più al sicuro, ma loro no.

In momenti come questo è difficile intuire il senso e forse non è nemmeno giusto chiederselo. Quello che ha valore è prima di ogni cosa la speranza che possiamo vivere e suscitare negli altri e in noi stessi. La speranza è concretissima. In questi giorni la vedo soprattutto in tre parole: preghiera, scienza e responsabilità. La preghiera per chi crede è un atto di fiducia e affidamento a Dio, il motore che ti aiuta e ti fa vedere in ogni problema opportunità sempre nuove.

Anche la scienza è speranza all'opera, l'intelletto dell'uomo che non smette di cercare una risposta ai problemi anche più insidiosi. Infine, la responsabilità, l'impegno che passa dai comportamenti di tutti. L'isolamento che ci viene chiesto sicuramente è un sacrificio, ma dobbiamo vederlo come il contributo che ognuno di noi può dare alla costruzione del bene comune. La responsabilità coinvolge poi la politica, che in questo tempo si è ritrovata ad assumere decisioni mai prese nella storia della Repubblica. Immagino che non sia stato semplice. Questo passaggio così delicato forse aiuterà anche le istituzioni a entrare in una mentalità diversa, quella che mi hanno fatto scoprire due miei amici impegnati ad altissimi livelli. Con il loro esempio, mi hanno insegnato che la politica è il più alto impegno per l'umanità, secondo solo alla contemplazione.

Preghiera, scienza, responsabilità: ecco la speranza alla nostra portata, la speranza che senza proclami possiamo vivere adesso, la speranza che ad emergenza finita continuerà a rimanere con noi, a farci compagnia.

Ernesto Olivero


Servizio TGR - 14 aprile

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Emergenza Coronavirus, Sermig accoglie 200 senza tetto.

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30 marzo


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Questa è la filosofia dell’Arsenale’.

Continua la panoramica sulle attività di supporto alle fasce più bisognose della popolazione da parte di Eco dalle Città. Abbiamo contattato Rosanna Tabasso, vicepresidente di Sermig, per provare a capire l’operatività in questa fase dell'emergenza Coronavirus.

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