Piccolo è bello

Publish date 25-07-2018

by Corrado Avagnina

di Corrado Avagnina - Gesti semplici fatti bene lasciano il segno.
Qualcuno ebbe a dire, con un po’ di enfasi e magari con una buona dose di disincanto, che «piccolo è bello», nella convinzione per nulla peregrina che ci si gioca parecchio, nella vita, nella società, nella storia… ripartendo da quanto sembra impercettibile ma che non è mai irrilevante. Infatti ci si imbatte in gesti feriali che non sono trascurabili. Disegnano gli “stili di vita”, che poi lasciano traccia d’attorno, anche se non ci si pensa troppo. Prendiamo la carta di caramelle, lo scontrino della spesa, il mozzicone di sigaretta… che fi niscono per terra.

Ma anche la lattina di birra scaraventata dall’auto sul ciglio della strada. Sono brutte modalità nel gestire dimensioni apparentemente minimali dell’esistenza. In realtà sono premesse per compromettere una vivibilità condivisa con gli altri. Si comincia dal poco. Calpestando una cultura ecologica alla portata di tutti. Leggevo su un giornale locale le parole di elogio di un sindaco di paese per la preziosa opera di ripulitura, da parte della Protezione civile locale e di un gruppo di bambini e ragazzi volonterosi, di zone comunali sporcate di cartacce e quant’altro.

Ma lo stesso sindaco – sempre sul giornale, forse per distrazione – si è scordato di stigmatizzare chi quel pattume aveva indecorosamente sparso ed abbondonato dove non si doveva. Probabilmente lo riteneva un richiamo scontato. Eppure, dal poco, fatto bene, ci si allena alla conseguente indispensabile raccolta differenziata dei rifi uti. E al riguardo c’è ancora parecchio da correggere, come testimoniato dai tristi ed irritanti spettacoli spazzatura vergognosamente fuori posto.

Ma ci sono anche altre abitudini quotidiane che non sono inutili né un optional, anzi. Guai a lasciarsi infl uenzare dalla considerazione banale secondo cui «tanto è piccola cosa» (quel che ognuno fa o non fa). Perché poi tutto questo – pur parcellizzato – si somma. E dal piccolo si fi nisce nel macro, che porta al disastro centellinato. Ad esempio lo spreco alimentare produce un ventaglio di guai assortiti, che in larga misura dipendono da cattive abitudini dal basso. La FAO dice che in Europa si allestiscono mediamente, all’anno, 840 kg di cibo a persona, con 180 kg buttati. In Italia siamo a 146 kg sprecati, di cui la metà da addebitare a ciò che scade in frigo od in dispensa, per acquisti non ponderati al supermercato, per una disordinata prassi di spesa. Certo, oggi ci si sta attrezzando per evitare che troppi alimenti vadano in discarica.

Cercando di venire incontro a chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena... Però restano anche rischi di obesità, per il troppo che fi nisce in tavola. Bypassando una sobrietà che farebbe bene un po’ a tutto ed a tutti. Ovvio che si può subito cominciare dai piccoli gesti. Come il risparmio dell’acqua (ne consumiamo in Italia – dati Istat del 2017 – ogni giorno 245 litri pro capite). Una enormità. Ed infi ne preoccupiamoci pure del gesto lì per lì allettante di spendere pochi spiccioli alle slot, fi nendone poi fagocitati da una attrattiva ingestibile. I piccoli gesti decidono.

Corrado Avagnina
QUARTA PAGINA
Rubrica di NUOVO PROGETTO

 

 

 

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