Il vangelo di Marco (2/21)

Publish date 27-09-2012

by p. Mauro Laconi

di p. Mauro Laconi, op - Mc 1,1-13: il prologo (1/2).

David Bjorgen, Il battesimo di Gesù1) struttura

Il prologo è composto da un versetto introduttivo e da tre piccole scene: Giovanni che battezza, Gesù che viene battezzato e Gesù che, nel deserto, viene tentato da satana. Il comporre a piccole scene è il modo caratteristico di Marco, e spesso queste scene, raggruppate per tema, gravitano attorno a un nucleo centrale. Nel prologo, il centro di tutto è il battesimo di Gesù.


2) inizio del vangelo

Icona raffigurante la creazione ad opera del VerboIl primo versetto, che funge quasi da titolo, è: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”. La parola “inizio” ci ricorda le prime parole della Bibbia: “In principio Dio creò il cielo e la terra”, e del vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo”, e diviene simbolo di una rivelazione che ricomincia da capo, di una storia della salvezza che inizia di nuovo. Ricomincia da capo la Bibbia, e chi la inizia di nuovo è Gesù Cristo, Figlio di Dio.
La parola vangelo, o lieto annuncio, era di uso corrente, e poteva riferirsi all’annuncio della nascita dell’erede al trono, della venuta del sovrano, e così via. In Marco è bivalente: da una parte indica l’annuncio fatto da Gesù della salvezza per l’umanità, dall’altra è riferita all’annuncio della vita di Gesù fatto dall’evangelista. Per 16 capitoli si parla della vita di Gesù e dell’annuncio che Gesù ha fatto: il vangelo è un annuncio di vita, contiene la vita.

L’uso comune della parola vangelo come annuncio della vita di Gesù rimarrà proprio di Marco, anche se questo significato si immedesimerà più tardi, per i cristiani, con il vangelo. Rimane però in Marco l’esplicito riferimento della parola vangelo all’annuncio fatto da Gesù, e lo vedremo ad esempio al versetto 14: “Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio”. La predicazione del vangelo non comincia con Pietro, Paolo o un altro apostolo, ma inizia con Gesù. Cristo è il primo predicatore evangelico, gli altri sono solo suoi portavoce: il vangelo, cominciato da Gesù, continuerà con Gesù. Vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio: l’inizio si ricollega, e coincide, con la fine: è attraverso la croce che apparrà che Gesù è il Cristo, il figlio di Dio.


3) la predicazione di Giovanni

Giovanni Battista si differenzia anche esternamente da Gesù che vestiva come tutti gli altri e mangiava ciò che mangiavano gli altri. Giovanni veste “peli di cammello”, cioè un mantello intessuto di peli di cammello, come ancora oggi i mantelli vengono tessuti in alcuni Paesi, ed ha “una cintura di pelle attorno ai fianchi”, ossia un perizoma di pelle. Giovanni mangia questo strano cibo, “locuste e miele selvatico”: ci viene presentato come colui che rifiuta la civiltà. Mentre Gesù va incontro alla gente, Giovanni attende che la gente vada da lui.

Icona raffigurante il BattistaGiovanni vive nel deserto, la storia di Israele è cominciata nel deserto, Gesù inizia la sua vita pubblica nel deserto. Il profeta Osea annuncia: “la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore”. E Isaia: “parlate al cuore di Gerusalemme, e gridatele che è finita la sua schiavitù … Una voce grida: nel deserto preparate la via al Signore”. E il profeta Malachia: “ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la vita davanti a me”.
Giovanni veste come il profeta Elia (2 Re 1,8), attira Israele nel deserto, è la voce che lancia il grido di Isaia, è il messaggero che attua la profezia di Malachia.

Questa concentrazione di segni profetici nella sua figura ci dice che tutto il messaggio dell’Antico Testamento, tutte le parole dei profeti si sintetizzano in Giovanni: la preparazione è avvenuta, adesso può arrivare Gesù. Giovanni predica un battesimo di conversione: per convertirsi, la partenza è il deserto. Giovanni però annuncia che sta per arrivare chi porterà un altro battesimo: quello dello Spirito Santo, e ne parla dicendo che si tratta di qualcuno cui egli non è degno nemmeno di sciogliere i legacci dei sandali. Nell’uso del tempo, è lo schiavo che toglie i calzari al padrone e Giovanni dice quindi: verso di lui, non sono degno nemmeno di compiere il gesto dello schiavo.
Giovanni annuncia con queste parole la venuta di Dio al suo popolo, il compimento delle parole dei profeti. E, mentre Giovanni parla, arriva Gesù.

Fonte: da Progetto 1991

 Vai alla home dello speciale dedicato a p. MAURO LACONI op

This website uses cookies. By using our website you consent to all cookies in accordance with our Cookie Policy. Click here for more info

Ok