Icone portatili

Publish date 05-10-2019

by Chiara Dal Corso

Chiara Dal Corso - UOVA E COLORIdi Chiara Dal Corso - Le icone avevano una grandissima importanza nella vita quotidiana dei cristiani che le tenevano nelle loro case, in angoli speciali, riservati alla preghiera, e passavano in dote da una generazione all’altra.
Lo testimoniano le numerose icone ritrovate di piccole dimensioni, non soltanto del Cristo o della Vergine, ma anche di santi particolari, protettori della famiglia. Icone piccole e realizzate su pannelli pieghevoli, soprattutto dittici e trittici. Erano molto comuni a Bisanzio nell’età antica. Erano pratiche, leggere, da portare facilmente in viaggio, e anche in guerra.

I dittici solitamente ospitavano l’immagine della Madre di Dio nell’anta sinistra e quella del Cristo nell’anta di destra, ma talvolta riportavano l’intero Dodekaorton, le dodici feste più importanti dell’anno. La loro altezza variava dai 10 ai 50 cm circa.
I trittici erano molto più comuni ma ne sono rimasti ben pochi, e specialmente frammenti. Generalmente ospitavano una figura principale centrale, ad esempio la Madre di Dio, e lateralmente scene della sua vita o le feste o narrazioni, per esempio le scene della storia del Volto santo o scene del vangelo.

Tetrastico conservato nel monastero di santa Caterina del Sinai con le scene principali della vita di GesùQui riportiamo un esempio magnifico di tetrastico, un pochino più alto, 57 cm, del XI secolo, conservato nel monastero di santa Caterina del Sinai. Rappresenta alcune delle scene principali della vita di Gesù: l’annunciazione, la natività, la presentazione al tempio, il battesimo nel Giordano, la trasfigurazione, la risurrezione di Lazzaro, l’ultimo ingresso in Gerusalemme, la morte in croce, la risurrezione, l’ascensione, la discesa dello Spirito Santo e la dormizione di Maria (festa dell’assunzione). Con la presenza di santi e vescovi nei due pannelli centrali, a lato delle figure in alto.
Quest’opera, di grande raffinatezza stilistica, molto probabilmente di uso domestico, testimonia di una fede viva, della volontà di tenere nell’intimità della propria casa, ben visibili, gli episodi del vangelo. In un tempo in cui le immagini erano molto più rare di oggi, essi, nella misura in cui gli era dedicato qualche minuto ogni giorno, si fissavano dagli occhi fin dentro il cuore, tanto da poter prolungarne la contemplazione, durante le giornate, al lavoro, negli incontri, nelle sofferenze… E di nuovo la sera con uno sguardo calmo, senza fretta, permettevano di confrontare la propria giornata con quella di Gesù. Ecco a cosa servono le icone: uno strumento che ci aiuta a pregare, che aumenta il nostro desiderio di unità con il Signore, di stare sempre con lui.

Chiara Dal Corso
UOVA E COLORI
Rubrica di NUOVO PROGETTO

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